Genova, Papa Francesco allʼIlva: “Bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori”
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L’aereo con a bordo Papa Francesco, decollato da Ciampino, è atterrato all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova intorno alle 8:15.
La prima tappa della lunga giornata genovese del Papa è lo stabilimento Ilva di Cornigliano per incontrare il mondo del lavoro.
Ad accogliere il Papa c’erano 3500 lavoratori, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, il prefetto Fiamma Spena, il sindaco Marco Doria, il presidente della Regione Giovanni Toti e il presidente dell’aeroporto Marco Arato.
“Quando l’economia passa nelle mani degli speculatori tutto si rovina, l’economia perde il volto e i volti e una economia senza volti è astratta. Dietro delle decisioni dello speculatore non ci sono persone. Diventa un’economia senza volto e quindi un’economia spietata”, ha detto ancora il Papa parlando all’Ilva. “Bisogna temere gli speculatori, non gli imprenditori”.
“Chi pensa di risolvere i problema della sua impresa licenziando gente non è un buon imprenditore”, ha detto Bergoglio che ha anche ringraziato per l’accoglienza.
Sono emozionati invece i lavoratori dell’Ilva che sperano che il “Papa del popolo porti lavoro e serenità”.
E a proposito di lavoro si è espresso anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei Vescovi europei che ha accompagnato il santo padre: “La situazione del lavoro è seria e grave: continua a colpire i giovani impediti di fare un progetto di vita, e gli adulti che hanno famiglia e impegni da onorare”, ha appunto commentato l’arcivescovo di Genova.
“Il luogo che abbiamo scelto, e che è stato subito messo a disposizione, è emblematico del problema”, ha detto Bagnasco, aggiungendo che l’impegno pastorale della Chiesa “ha sempre cercato di contribuire alla salvaguardia del tessuto portuale, industriale, la rete delle piccole e medie imprese, oltre che la preservazione dei centri direzionali esistenti”.