Hotel Rigopiano. Intercettazioni: “Qui la gente sta morendo, non vi rendete conto”
“La gente sta morendo e voi non vi rendete conto“. Questa è l’appello disperato carpito dalle intercettazioni che sono contenute nell’informativa del nucleo ecologico dei Carabinieri di Pescara, rientrata nelle carte dell’inchiesta dell’hotel Rigopiano, dove il 18 gennaio scorso sono morte 29 persone sotto la valanga che ha travolto la struttura nel comune di Farindola, in provincia di Pescara.
A pronunciare queste parole il consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, al telefono con Claudio Ruffini, a quell’ epoca dei fatti era segretario del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. Ruffini e D’Alfonso non sono indagati per Rigopiano, ma solo citati in queste conversazioni raccolte nell’ambito un’ altra inchiesta sugli appalti della Regione.
Drammaticamente profetica la frase di Giuseppina Manente, dell’ufficio stampa della Provincia di Teramo, territorio in piena emergenza in quei giorni. “Qui conteremo i morti x carenza di soccorsi, forse non vi state rendendo conto“, scrive in un sms inviato alle 21,45 a Ruffini, delegato da D’Alfonso per seguire tutte le operazioni.
Ci sono però altre intercettazioni shock tra tra un dipendente dellʼAnas e il responsabile del settore viabilità: “E insomma, mica deve arrivare a Rigopiano? Perché se dobbiamo liberare la Spa, al limite ci andiamo a fare pure il bagno“. Queste le parole pronunciate al telefono dal dipendente dell’Anas, Carmine Ricca, alle 15.35 del 18 gennaio 2017, poco più di un’ora prima che una valanga travolgesse l’Hotel Rigopiano di Farindola. Ricca parla con il responsabile del settore viabilità della Provincia, Paolo D’Incecco, che ride della battuta del suo interlocutore.
L’informativa, ricostruisce le conversazioni avvenute a livello di dirigenza regionale nelle giornate del 17 e 18 gennaio, fino alle prime ore del 19 gennaio. La data di stesura della relazione è del 7 febbraio, 20 giorni dopo la tragedia.