I migranti della Diciotti in viaggio verso Rocca di Papa
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Cento dei centotrentanove migranti ospitati nell’hotspot di Messina dopo essere sbarcati a Catania sulla nave Diciotti sono diretti, a bordo di un bus, verso il centro di accoglienza di Rocca di Papa (Roma). I restanti 39 sono rimasti nell’hotspot in attesa di essere trasferiti in Albania e Irlanda, nazioni che hanno dato la disponibilità ad accoglierli.
La capienza del centro gestito dalla cooperativa Auxilium è di 500 posti. Fino allo scorso anno era lo Stato italiano a pagare i costi di accoglienza. Nel 2017 è stata rifatta la convenzione stabilendo che metà degli ospiti siano a carico della Chiesa attraverso i Padri oblati di Maria. Coloro che sono giunti sulla Diciotti rientrano in questa categoria. Lo Stato dovrà provvedere esclusivamente alle spese del trasferimento dalla Sicilia per il quale si stano reperendo i mezzi.
Rocca di Papa non sarà comunque la destinazione definitiva dei migranti che saranno in seguito smistati in centri gestiti dalle diocesi secondo il modello già sperimentato dei corridoi umanitari. “Mi sta commuovendo – commenta il presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti – il fatto che da tutte le Chiese d’Italia mi giungono telefonate e messaggi di vescovi” per una soluzione che “risponde a criteri umanitari: era scandaloso – aggiunge – assistere senza fare qualcosa per aiutare”.
Intanto è polemica per un commento lasciato da un medico del pronto soccorso di Spoleto (Perugia) in una discussione nata sul gruppo Facebook “Doctorsinfuga”. “I migranti andrebbero annegati al largo” così la donna sul social network mentre l’Usl ha avviato un procedimento disciplinare a suo carico. La dottoressa nel post affermava anche che “non esistono diritti umani per quattro negracci che ci invadono e arrivano con le Nike”.