Il 15,6% degli italiani nega la Shoah. Aumento percentuale da dati Eurispes
Se non sono allarmanti, i dati raccolti in Italia dall’Eurispes e presentati nel Rapporto del 2020 sono quantomeno preoccupanti. E’ in aumento il numero degli italiani che pensa che la Shoah non sia mai avvenuta: nel 2004 la percentuale era il 2,7%, oggi è il 15,6%. Risultano in crescita, anche se in misura meno eclatante, dall’11,1% al 16,1%, coloro che ridimensionano la portata della Shoah. Inoltre, il 19,8% del campione ritiene che “Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio”.
Dal report emerge poi che un quarto degli italiani ha un rapporto negativo con i migranti e da uno su tre vengono visti come una minaccia all’identità nazionale. Cresce anche la convinzione che gli stranieri tolgano lavoro agli italiani e per contrastare l’immigrazione clandestina l’ipotesi prevalente è “aiutiamoli a casa loro”.
Stando al rapporto Eurispes, i recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema nel nostro Paese. Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione, poi, gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.
Cala anche il consenso politico. Poco più di un quarto degli italiani, il 26,3%, ripone fiducia nell’attuale governo, oltre dieci punti in meno rispetto al 2019. Il Parlamento registra un decremento di cinque punti con solo un solo intervistato su quattro che si fida. Continua a crescere però la fiducia nei confronti della magistratura, sebbene non riesca ad oltrepassare la soglia della metà dei consensi.