Il Papa: “Ucraina abbia il coraggio di negoziare”. Si scatenano le polemiche
Il Papa è intervenuto alla Radiotelevisione svizzera e ha parlato delle guerre in atto, spiegando: “È più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali”. “La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore”.
Il Vaticano ha subito precisato che “Il Pontefice non ha chiesto la resa di Kiev”.
Polemiche si sono levate da parte di Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia: “Le parole di Papa Bergoglio sul ‘coraggio di alzare la bandiera bianca’, sul ‘negoziare quando vedi che sei sconfitto’ sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa”. “Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza. Mai avremmo immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa Cattolica e predicatore del Vangelo. Per un cristiano è inaccettabile arrendersi al male e al peccato che rappresenta oggi la Russia di Vladimir Putin. Difendere la propria vita e la propria casa è un dovere sacrosanto di ogni cittadino”, ha aggiunto.
Il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha precisato che “il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: il negoziato non è mai una resa”. Nella nota della Santa Sede si legge ancora che l’auspicio del Papa “resta quello sempre ripetuto in questi anni, e ripetuto recentemente in occasione del secondo anniversario del conflitto: mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti, in particolare per le numerosissime vittime innocenti, supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura”.