Il Presidente della Repubblica in Emilia Romagna
Una piazza gremita di bambini che hanno intonato “Romagna mia”, alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, del presidente della Provincia Enzo Lattuca e dei corpi dello Stato e dei tantissimi volontari che hanno operato su tutto il territorio colpito dall’alluvione. E’ questo il comitato d’accoglienza per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che poco dopo le 11 di questa mattina, accompagnato come sempre dal corteo presidenziale, è arrivato a Forlì, per una visita tanto attesa quanto carica di significato.
Mattarella ha rassicurato i cittadini dell’Emilia-Romagna durante la sua visita nelle zone colpite dall’alluvione. “Non sarete soli”, ha detto e ha poi sottolineato, fin da subito, che l’opera di ricostruzione del territorio “Deve essere veloce. Parliamo di un territorio importantissimo per l’Italia. C’è l’esigenza che si rilanci il territorio. Non è un’esigenza solo vostra, ma nazionale. In questo dovete essere certi che ci sarà tutto il consenso e un percorso costante non solo in questi giorni, ma anche nel prosieguo. Richiederà molto sforzo e molto impegno ma non sarete soli in questo”.
Testimone di momenti storici per l’Italia, il Presidente Mattarella ha voluto ribadire: “Ho visto tante ferite, ce la farete con l’aiuto dello Stato. Questo è un momento impegnativo, difficile. Ho visto tante ferite nel territorio e so bene quanto ci sia da riprendere con coraggio e decisione per rilanciare la vita comune. Tutta l’Italia vi è vicina. Complimenti alla vostra resistenza e auguri”.
In una giornata carica di emozioni ed aspettative, anche le parole del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini:“Questa visita del Presidente della Repubblica ci dà quel senso di rinascita di cui la città ha bisogno. La città è stata ferita in maniera profonda, abbiamo quartieri devastati, cancellati in alcune loro sembianze. Abbiamo decine di migliaia di cittadini che hanno perso tanto, alcuni tutto. Abbiamo attività azzerate, abbiamo la nostra agricoltura in ginocchio, abbiamo le nostre strutture sportive e culturali fortemente compromesse. Però qui siamo in un luogo simbolico, siamo nella nostra grande piazza. Il cuore della città, una piazza che ha sempre rappresentato la voglia di rinascita”.
In avvio di discorso, la fotografia disarmante della tragedia che ha colpito la città di Forlì, come tutta l’Emilia Romagna. Subito dopo il sindaco Zattini conclude con i doverosi ringraziamenti e la promessa piena di fiducia e passione: “Qui davanti ai nostri cittadini e ragazzi, davanti ai nostri angeli che sono venuti ad aiutare. Non li posso menzionare perché ci sono tutte le nostre forze, dai volontari ai corpi dello Stato, persone che da tutt’Italia sono venute a darci una mano, persone che hanno condiviso con noi il dolore. La promessa che facciamo è che rinasceremo, usciremo da questo incubo, torneremo a essere il “cittadone”, la città forte, operosa, solidale che non lascia indietro nessuno. Perché questo è nel Dna della nostra città. Signor Presidente grazie perché la sua presenza ci dà quello slancio in più”.
Degne di nota e non prive di sfumature polemiche, le parole del ministro della Protezione civile e delle Politiche del mare, Nello Musumeci, è intervenuto sulla visita di Mattarella: “Sono contento che anche il presidente della Repubblica si sia recato sui luoghi alluvionati, come ha fatto tutto il governo e come ha fatto per due volte la presidente del Consiglio. Peccato che oggi non ci sia nessuno del governo a illustrare al Capo dello Stato le criticità, nessuno è stato invitato. Non fa niente, l’importante è arrivare ai risultati”.
Non si è fatta attendere la replica del Quirinale. “Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del primo settennato. Il Quirinale in occasioni del genere non ha mai fatto inviti. Ma se qualcuno vuol venire è benvenuto”.