Incendio in casa. Bimbo lanciato muore. Autorizzato l’espianto degli organi
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Deciso l’espianto di organi: la madre del bambino lanciato dal padre dalla finestra della casa in fiamme a Casella (Genova) e di cui è stata dichiarata la morte cerebrale alle 22 di ieri sera, ha concesso l’autorizzazione per l’uso degli organi del proprio bambino. La donna, che si trova ancora nel letto dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, ha concesso il benestare, nonostante lo stato di choc in cui versa. Bisognerà comunque attendere l’esito delle sei ore di monitoraggio per eventualmente avviare la procedura per l’espianto e la donazione degli organi.
Il dramma la notte tra venerdì e sabato. Erano le 3 quando nell’abitazione della famiglia in un secondo piano nel centro di Casella, comune nell’entroterra di Genova, è divampato un incendio. La famiglia composta dalla coppia e dal bimbo di 6 anni visto l’imponente incendio si è trovata costretta a lanciare il figlio dalla finestra, sotta la quale erano accorsi dei vicini di casa, per tentare di salvarlo. Prima il figlio poi sono saltati i due coniugi.
Il bambino purtroppo nella caduta, nonostante il primo urto su una coperta tesa dai soccorritori, è caduto al suolo riportando ferite gravissime. In serata i medici ier sera hanno dichiarato per lui la morte cerebrale.
Gravi le condizioni dell’uomo che si trova in coma con ustioni alla schiena e fratture multiple agli arti. La donna invece era da subito in condizioni meno gravi riuscita ad attutire la caduta aggrappandosi ai tubi del gas.
“Sapevamo che l’impianto elettrico non era a norma” ha denunciato dall’ospedale. Le indagini sul rogo sono condotte dai vigili del fuoco.