Incidenti in alta montagna, due morti sul Gran Combin tra Italia e Svizzera
Giornata nera per gli incidenti in montagna. E’ di due morti e di un ferito grave il bilancio della giornata di oggi.
Sul Grand Combin, un massiccio al confine tra Italia e Svizzera, una scarica di sassi ha travolto, questa mattina, una cordata che era diretta sulla vetta. Un alpinista italiano ha perso la vita, mentre la guida alpina che conduceva la cordata, Federico Daricou, della Società del Cervino, ha riportato seri traumi: ricoverato all’ospedale di Sion, non ce l’ha fatta. Gli alpinisti erano partiti da poco verso la vetta del Grand Combin, dalla via Svizzera.
Le operazioni di soccorso sono tuttora in corso nella zona a monte della Cabane Valsorey, anche perchè le condizioni meteo avverse non permettono l’avvicinarsi dei mezzi di soccorso. L’elicottero svizzero di Air Glacier era riuscito a recuperare la guida alpina ferita, che presta anche servizio nel Soccorso alpino valdostano, poi deceduta all’ospedale di Sion.
Questa mattina altro grave incidente sul Monviso, in Piemonte: un alpinista tedesco è precipitato lungo la via normale, cadendo sulle prime rocce sopra il ghiacciaio superiore. Sul posto al momento dell’incidente erano presenti quattro tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese, che hanno prestato i primi soccorsi. Nonostante una caduta di circa sessanta metri, benché presentasse un politrauma, l’uomo era cosciente. Dopo la stabilizzazione, è stato caricato a bordo e condotto in ospedale. Anche il compagno di cordata, illeso, è stato recuperato con l’elicottero.
Già ieri si era verificato un altro incidente fatale. Un alpinista di 30 anni di Quarona, in Valsesia, è morto precipitando durante una scalata in solitaria sulla Cresta Signal nel massiccio del Rosa. Si chiamava Matteo Calzoni ed era molto conosciuto proprio per la sua passione per l’alpinismo.