Kata scomparsa a Firenze, 4 arresti tra cui lo zio: rispunta la pista del racket degli affitti
Possibile svolta nelle indagini sulla scomparsa della piccola Kataleya Alvarez e riprende corpo la pista del racket degli affitti. In manette sono finite quattro persone tra cui anche lo zio della bambina peruviana scomparsa lo scorso 10 giugno. E’ stato lui ad averla vista per ultimo prima che di lei si perdesse ogni traccia. Una settimana dopo, il 17 giugno la struttura è stata sgomberata.
L’operazione e i conseguenti fermi sono scattati proprio in seguito alle indagini sulla scomparsa della piccola dall’hotel Astor a Firenze occupato da diversi immigrati. Le accuse per gli arrestati sono: estorsione, tentativi di estorsione e rapina, minacce, ma anche tentato omicidio e lesioni gravi, tra il novembre 2022 e il maggio 2023, ai danni di altri occupanti dello stabile. Lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la scomparsa della bambina, l’hotel Astor è stato sgomberato.
Le accuse. I quattro indiziati tutti peruviani in sostanza avrebbero concesso le stanze della struttura occupata previo pagamento di una ‘tangente’, chiedendo tra i 600 a 700 euro. L’ordinanza che applica le misure ricostruisce anche un particolare episodio del 28 maggio scorso quando i quattro arrestati, hanno minacciato e picchiato con una mazza da baseball una coppia di connazionali peruviani che occupava una stanza e poi si sono resi protagonisti di violenze anche nei confronti di altri occupanti, tanto che un uomo, temendo di essere ucciso, si lanciò dalla finestra della sua stanza, provocandosi gravi ferite. In concomitanza con gli arresti sono state eseguite anche una decina di perquisizioni nei confronti di altri peruviani, fra cui i genitori di Kata.
Le indagini proseguono. Il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli in una nota, fa sapere che rimane immutato “l’impegno investigativo dal 10 giugno di più pubblici ministeri della Dda e di oltre cinquanta militari dell’Arma dei Carabinieri, tra Nucleo Investigativo, Ros di Roma e della sezione anticrimine di Firenze”.