Lʼallarme di Legambiente: “Acque inquinate nel 48% delle coste italiane”
Legambiente al termine del viaggio di Goletta Verde, la barca a vela che ogni estate naviga lungo i 7.500 chilomentri delle coste italiane per monitorare la salute del Mediterraneo e che è partita il 22 giugno dalla Liguria ed è tornata in porto domenica in Friuli Venezia Giulia, lancia l’allarme: i mari che circondano l’Italia non godono di buona salute. Solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere italiane, infatti, è risultato entro i limiti di legge. Il restante 48% è invece “fortemente inquinato” (39%) o “inquinato” (9%).
La causa di questi risultati, secondo Legambiente, “è sicuramente da attribuire alla mala depurazione, di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese”. L’Unione europea ha condannato per due volte il nostro Paese per l’assenza di depuratori, e una terza procedura di infrazione è in corso. Gli impianti mancano soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania.
“La grande opera pubblica di cui non si parla mai nel nostro Paese è il completamento della rete fognaria e di depurazione delle acque reflue – dichiara il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti -. La mala depurazione è un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza, visto che siamo anche stati condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni ogni sei mesi finché non ci metteremo in regola”.
Le foci dei fiumi, dei canali, dei corsi d’acqua, gli scarichi sospetti e altri punti critici rappresentano il 57% dei punti campionati dai tecnici di Goletta Verde e sono i luoghi dove si concentrano le maggiori criticità: su 149 foci monitorate, 106 (il 71%) sono risultate “fortemente inquinate” (il 61%) e “inquinate” (il 10%). Il 43% dei punti campionati sono, invece, spiagge. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli).
Goletta Verde inoltre ha scoperto che, su 8 punti interdetti alla balneazione, solo 1 aveva i cartelli di divieto, e in 6 ha trovato gente che faceva il bagno. Durante la campagna sono stati tenuti dei “trash mob”, flash mob sulle spiagge per sensibilizzare i bagnanti sull’inquinamento del mare da plastica. Quest’anno i volontari di Legambiente hanno ripulito 78 spiagge e hanno trovato una media di 620 rifiuti ogni 100 metri, all’80% di plastica.