Latitanza finita per Graziano Mesina: arrestato in Sardegna a casa di due coniugi
Latitanza finita per Graziano Mesina, 79 anni. L’ex primula rossa del banditismo sardo è stato arrestato intorno alle 03:00 di questa notte a Desulo, nel Nuorese. L’uomo era a casa di una coppia di coniugi, la cui posizione è ora al vaglio degli investigatori. A stringergli per l’ennesima volta le manette ai polsi, ci hanno pensato i carabinieri del Ros, con il supporto del Gis, dei militari del comando provinciale di Nuoro e dei Cacciatori di Sardegna.
Al momento dell’arresto, Mesina non era armato e non ha opposto resistenza. Di lui si erano perse le tracce la sera del 2 luglio 2020. L’uomo aveva infatti lasciato la sua abitazione a Orgosolo, prima che gli venisse notificato l’ordine di carcerazione emesso dopo la conferma della Cassazione di una condanna a 30 anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.
Chi è Grazianeddu. Noto alla cronaca per le sue rocambolesche evasioni, ben dieci, ma anche per il ruolo di mediatore nel famoso rapimento del piccolo Farouk Kassam, l’ex primula rossa aveva già trascorso 40 anni in carcere prima di ottenere la grazia, revocata però, dopo la nuova condanna definitiva. Penultimo di undici figli di un pastore di Orgosolo, Mesina fu arrestato la prima volta a 14 anni, nel 1956, per porto d’armi abusivo dato che aveva un fucile rubato. Durante la sua lunga carriera criminale, sulla sua testa, vennero anche poste taglie milionarie.
All’ex primula rossa del Supramonte è stata attribuita una lunga serie di sequestri di persona: Capelli, Campus, Petretto, Canetto, Papandrea, solo per citarne alcuni. La sua ultima latitanza, 60 anni dopo la prima, è durata quasi un anno e mezzo.