Latitanza terminata per Maurizio Di Marzio. Arrestato a Parigi l’ultimo terrorista in fuga
Latitanza terminata per Maurizio Di Marzio. Secondo fonti del ministero della Giustizia, la polizia francese, ha arrestato a Parigi anche l’ultimo terrorista per cui l’Italia aveva chiesto l’estradizione. Per l’ex brigadista rosso, sfuggito all’operazione “Ombre rosse” di fine aprile, la pena non è ancora prescritta.
In quell’operazione erano invece stati arrestati: Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti ex delle Brigate Rosse, Giorgio Pietrostefani ex di Lotta Continua e Narciso Manenti ex dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale. Oltre a Di Marzio erano riusciti a fuggire, Raffaele Ventura e Luigi Bergamin per cui la pena è finita in prescrizione.
Di Marzio era ricercato: per l’attentato del 1981, al dirigente dell’ufficio provinciale del collocamento di Roma Enzo Retrosi, ma anche per il tentato rapimento del vicecapo della Digos della capitale Nicola Simone il 6 gennaio 1982.
I fatti ricostruiti da “l’Unità”. “Un brigatista travestito da postino, con divisa e blocchetto delle ricevute in mano, bussò verso le 15. Simone guardò prima attraverso lo spioncino poi aprì, ma in pugno aveva la sua 38 special perché non si fidava”. Secondo la prima ricostruzione “il terrorista avrebbe sparato contro il funzionario di polizia, il quale avrebbe avuto la forza di reagire esplodendo a sua volta due colpi. Stando alla nuova versione, invece, altri componenti del commando Br erano appostati sul pianerottolo e avrebbero cercato di aggredire Simone per immobilizzarlo e rapinarlo. Allora il vicecapo della Digos avrebbe aperto il fuoco per primo, ferendo con due colpi uno dei terroristi e poi sarebbe caduto a terra ferito a sua volta da tre proiettili al volto”.
La convalida dell’arresto di Di Marzio è prevista per domani mattina. Mercoledì si attende invece la prima udienza di comparizione davanti alla Corte di Appello di Parigi.