Maltempo: allerta arancione in sei regioni. Protezione Civile: Apocalisse in Veneto
Non dà tregua il maltempo che sta sferzando l’Italia. Il Dipartimento della Protezione Civile ha esteso l’allerta arancione in sei Regioni: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Sicilia, sui versanti jonico e tirrenico meridionale della Calabria e sui bacini sud-occidentali e centro-meridionali della Sardegna. La decisione è stata presa dopo lo spostamento dalla Tunisia verso l’Italia della perturbazione, che nel corso delle prossime ore favorirà un graduale peggioramento delle condizioni meteo. Si prevede inoltre un’intensificazione dei venti e precipitazioni e temporali che interesseranno a seguire anche Lazio, specie i settori meridionali, Campania e Piemonte.
Nel frattempo si iniziano a contare i danni. Secondo le stime di Coldiretti e Federforeste l’ondata di piogge e i forti venti degli ultimi giorni hanno provocato la strage di 14 milioni di alberi, compromettendo l’equilibrio ecologico e ambientale di vaste aree montane e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica.
Le situazioni più allarmanti si registrano in Trentino Alto Adige, Friuli e Veneto, dove ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità.
Dal Veneto arriva l’allarme del governatore Luca Zaia: “Il Veneto è in ginocchio, abbiamo avuto 160mila utenze senza energia elettrica, isolamenti telefonici e acquedottistico. La nostra montagna sull’orlo del burrone. Servono soldi, tanti»”.
In prima linea nell’affrontare l’emergenza anche il Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli, oggi a Belluno per un sopralluogo sulle zone colpite dal maltempo e che dopo l’incontro con il presidente del Veneto Luca Zaia ha dichiarato “Dobbiamo partire subito perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante”. Queste alcune dichiarazioni di Borrelli che parla di una situazione pesante, apocalittica, con strade devastate e tralicci piegati come fuscelli.
Uno dei primi contributi all’emergenza arriva dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti, che ha deciso di destinare un milione di euro al recupero dei boschi devastati dell’Altopiano di Asiago, nell’ambito delle iniziative sul Centenario della Grande Guerra, per le quali ha una specifica delega.
Prosegue in maniera incessante il lavoro delle strutture regionali, degli altri enti statali e locali, nelle località del Bellunese colpite in modo devastante dal maltempo dei giorni scorsi, compreso un grossissimo contributo delle squadre di volontari. “In questo momento abbiamo in campo centinaia di squadre e oltre tremila volontari con specialità di taglio alberi, lavori in quota e movimento terra – spiega il coordinatore delle Unità di crisi, l’assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, che fa sapere che nei prossimi giorni ne arriveranno altre. Il numero maggior di volontari proviene ovviamente dal Veneto, ma molti arrivano anche da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche.
Gravissimi danni anche in Trentino Alto Adige alla seconda foresta per importanza per la presenza di abeti rossi dai quali si ricava il legno per realizzare gli Stradivari. Si tratta della Val Saisera, una foresta in frazione di Valbruna Malborghetto che si trova nella zona di Tarvisio (Udine) in alto Friuli, vicina al confine con l’Austria.
L’ondata di maltempo prosegue anche in Emilia-Romagna con un’allerta arancione per la piena del Po.