Manifestazioni in tutta Italia: tensioni a Milano. Mattarella: “I manganelli sono un fallimento”
Ieri in tutta Italia da nord a sud si sono svolte manifestazioni per la pace, il lavoro e il clima. A Milano si sono radunate circa 15mila persone: ci sono stati momenti di tensione quando una decina di partecipanti al corteo, con abiti neri e il volto coperto, si sono isolati all’altezza di piazzale Principessa Clotilde e hanno danneggiato un supermercato con sassi contro le vetrine. Un’agente della polizia locale si trovava su un’auto contro cui sono state lanciate le pietre ed è rimasta ferita alla testa in modo non grave.
Sono state danneggiate anche due auto della Guardia di finanza: in piazza della Repubblica un gruppo di attivisti, sempre a volto coperto, ha lanciato oggetti e due ordigni incendiari, che non si sono accesi, contro gli agenti in tenuta antisommossa che hanno impedito l’accesso in via Turati. Lo scopo dei manifestanti era quello di raggiungere il consolato degli Stati Uniti. Nel corteo i manifestanti hanno esposto alcuni cartelli con i volti macchiati di sangue della premier Meloni, del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, del titolare dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e del ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara.
Dopo le cariche della polizia a Pisa e Firenze durante i cortei pro-Palestina avvenute venerdì il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avuto un colloquio con Matteo Piantedosi. In una nota dell’ufficio stampa del Quirinale, si legge: “L’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.
Il ministro dell’Interno Piantedosi in un’intervista al Corriere della Sera, dice di condividere le parole del capo dello Stato, poi aggiunge: “Tutti noi auspichiamo sempre che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti, fondamentale in tale senso è anche la collaborazione degli stessi manifestanti. Da più di un anno le manifestazioni pubbliche gestite dalle forze dell’ordine sono state oltre 13mila, e di queste – sottolinea il ministro – solo una minima parte ha fatto registrare incidenti, peraltro con una prevalenza di feriti tra le forze dell’ordine rispetto ai manifestanti. Dal 7 ottobre sono state più di mille le manifestazioni e soltanto nel 3% dei casi si sono registrati incidenti.
In merito poi a quanto accaduto venerdì a Pisa e Firenze Piantedosi si dice contrariato e amareggiato. Alla domanda se riferirà come chiesto dall’opposizione, il ministro dell’Interno fa sapere di essere disponibile a discussioni che auspica siano serene e costruttive e non pregiudizialmente orientate a screditare il governo o le forze dell’ordine.
Il capo della polizia Pisani ha intanto aperto un’inchiesta su quanto accaduto e ha spiegato che i casi di Pisa e Firenze saranno analizzati con severità e trasparenza: “Le decisioni che vengono prese a livello locale durante i servizi di ordine pubblico non sono dettate da scelte o direttive politiche” ha sottolineato Pisani.