Migranti, arrivata in Albania nave militare italiana secondo l’accordo Roma – Tirana

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Sedici migranti sono sbarcati questa mattina in Albania, al porto di Shengjin, erano a bordo della nave Libra della Marina Militare italiana. Dieci sono bengalesi e sei sono egiziani. A poche decine di metri dal porto si trova l’hotspot in cui verranno eseguiti i controlli sanitari e le varie procedure di identificazione. Subito dopo, i destinatari di provvedimento di rimpatrio o misure restrittive della libertà personale saranno spostati nel Cpr di Gjader.

I centri di accoglienza sono quindi due: quello di Shengjin che serve per l’identificazione dei migranti soccorsi in mare esclusivamente da navi italiane e quello di Gjader, a una ventina di chilometri all’interno. Qui, dove un ex sito dell’Aeronautica militare albanese abbandonato da molti anni è stato completamente ricostruito, sono state approntate tre strutture: un centro per il trattenimento di richiedenti asilo (880 posti), un Cpr (144 posti) e un penitenziario (20 posti).

La costruzione dei due centri di accoglienza rappresenta uno dei punti fondamentali dell’accordo tra Roma e Tirana che punta a contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi migratori irregolari e accogliere solo chi ha diritto alla protezione internazionale. Con il protocollo di intesa, i migranti messi in salvo nel Mediterraneo dalle navi italiane – e provenienti da Paesi ritenuti sicuri per l’Italia – potranno essere trasferiti nelle strutture albanesi.

L’intervento della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella lettera inviata ai leader Ue, in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre, in cui fa il punto sulle politiche migratorie dell’Ue: “Con l’avvio delle operazioni del protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni da questa esperienza nella pratica. Dovremmo anche continuare a esplorare possibili strade da percorrere riguardo all’idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell’Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri” scrive von der Leyen, esortando il governo dei Ventisette a lavorare su modalità innovative per contrastare la migrazione illegale.