Migranti, Humanity arrivata a Catania: sbarcati 155 naufraghi su 179. Tajani: “Serve patto in Ue”

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Foto Facebook SOS-Humanity

Dopo l’ispezione delle autorità italiane per individuare fragili, donne e bambini, la nave Humanity 1 della ong “Sos Humanity”, con a bordo 179 naufraghi, ha fatto sbarcare 155 migranti nel porto di Catania. Le prime ad essere soccorse sono state tre donne minorenni con un bambino di 7 mesi. Sono 24 invece i migranti che dovranno invece tornare al largo. A tal proposito la Ong riferisce: “Al momento ci sono circa 24 i naufraghi ancora a bordo della Humanity 1 al porto di Catania, che le autorità italiane sembra non vogliano lasciar sbarcare: sono tutti uomini adulti, senza problemi medici”.

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Poco distante dalla nave, dietro uno striscione dalla scritta porti aperti, una trentina di attivisti avevano inscenato una protesta allo slogan di “tutti liberi e tutte libere”, chiedendo lo sbarco immediato di tutti i naufraghi. Secondo quanto prevede il nuovo decreto, durante l’ispezione andranno individuate persone fragili, donne e bambini: gli unici – secondo il provvedimento – che hanno i requisiti per sbarcare.

Per la ong Sos Humanity il provvedimento “è illegale” perché le 179 persone soccorse sono “rifugiati, in uno stato vulnerabile, alcuni di loro visibilmente traumatizzati: hanno bisogno di cure mediche e psicologiche”. E lancia l’allarme scorte alimentari con “due pasti caldi che possono essere forniti solo per altri tre giorni”.
In merito alla questione migranti Antonio Tajani al Messaggero dice: “Al vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi Ue del 14 novembre andrò a dire una cosa molto chiara: che serve un patto a livello europeo per la gestione degli sbarchi e delle rotte dei migranti. Non solo quelle che insistono sul Mediterraneo, ma anche quelle dei Balcani e dell’Est Europa che interessano, oltre all’Italia, anche stati membri come la Germania”.

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E mentre Antonio Tajani sui migranti chiede un patto in Ue e conferma la linea dura sulle Ong, due navi, non di ong, con a bordo, complessivamente, 147 migranti e due cadaveri, sono arrivate nel porto di Augusta, nel Siracusano. Sono la Jean Francois Deniau, dell’assetto Frontex, che ha soccorso 88 persone, e la petroliera Zagara che, in due operazioni, ha messo in salvo 59 migranti, recuperando anche due corpi. Ancora uno sbarco a Roccella Ionica, dove sono arrivati 81 migranti. Inoltre, sono quattro le navi ong che da giorni chiedono un porto sicuro per gli oltre mille migranti che hanno complessivamente a bordo, stazionando al largo delle coste orientali della Sicilia, nel Catanese.


Dal Viminale ribadiscono la linea adottata:
“le persone che hanno i requisiti possono sbarcare”, ma “gli altri devono tornare fuori dalle acque territoriali”. Posizione rimarcata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che, da Milano, sottolinea che l’Italia si fa “carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario”, ma, spiega, “senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera” e “senza venire meno agli obblighi umanitari su cui non faremo mai marcia indietro”.