Minacce al ministro Di Maio: individuati i responsabili. Perquisizioni in diverse città
Le perquisizioni sono state effettuate in diverse città tra cui: Milano, Vicenza e Udine ed hanno permesso di riscontrare sui telefoni dei sospettati, la presenza degli account anonimi utilizzati per l’invio dei messaggi minatori.
Tra i messaggi postati ne figuravano alcuni dai contenuti molto pesanti del tipo: “muori male, e magari per mano del popolo” oppure “armateci e decideremo poi a chi vogliamo sparare”. Messaggi dal contenuto violento e minatorio anche all’interno di canali riservati Telegram e pagine social VK. All’interno di un canale di propaganda filo–russa la Polizia Postale ha intercettato anche un messaggio che recita testualmente : “Ma un cecchino che ci ammazzi i 4 distruttori dell’Italia, non ce lo possiamo mandare?”.
Ieri il ministro Di Maio ha annunciato la riapertura dell’ambasciata italiana a Kiev. L’ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo è arrivato a Kiev e ha già riaperto la sede italiana “che sarà operativa da lunedì mattina”. Il titolare della Farnesina ha quindi sottolineato: “Siamo stati fra gli ultimi a lasciare Kiev, siamo fra i primi a tornarci. Dobbiamo lasciare sempre un canale aperto con la Russia, la guerra si risolverà solo con una soluzione politica. Dobbiamo fermare l’escalation e far ripartire il dialogo tra Ucraina e Russia”.