Morto Graziano Mesina, l’ultimo bandito sardo: l’ex primula rossa era stata scarcerata ieri

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È morto all’età di 83 anni Graziano Mesina, l’ultimo bandito sardo, a causa di una grave malattia. Proprio ieri l’uomo era stato scarcerato dopo che era stata accolta l’istanza di differimento pena per motivi di salute presentata al tribunale di sorveglianza di Milano dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, dopo sette tentativi respinti. L’ex primula rossa del banditismo sardo si trovava nel reparto San Paolo di Milano dove era stato trasferito dal carcere di Opera nel quale era detenuto da due anni.
L’ex bandito Mesina, dal dicembre del 2021, si trovava in carcere per scontare 24 anni, ricalcolati sulla condanna a 30 anni per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Prima di essere catturato a Desulo, in provincia Nuoro, aveva passato un altro periodo di latitanza, un anno e mezzo da fuggitivo. Prima di essere rinchiuso nel carcere milanese di Opera, era stato condotto in quello nuorese di Badu ‘e Carros per un breve periodo.
Per tutti era Gratzianeddu, l’uomo dei sequestri di persona e delle evasioni. Ma anche il mediatore che riportò in libertà il piccolo Farouk Kassam. Oltre a essere stato uno dei detenuti più noti cui un presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, abbia concesso la grazia. La sua carriera criminale costellata da ventidue evasioni – di cui dieci riuscite – termina oggi con la sua morte a Milano. Penultimo degli undici figli di un pastore, sei fratelli e cinque sorelle, nato ad Orgosolo, nella profonda Barbagia, il 4 aprile 1942, era noto anche come “la primula rossa” della criminalità isolana.
Illuminante il suo debutto. In quarta elementare, come racconterà egli stesso nella sua autobiografia Io Mesina, uscita nel 1993, prese a pietrate il maestro e fu costretto a lasciare la scuola per andare in campagna come servo pastore. Il primo arresto risale al 1956, quando aveva appena 14 anni. Il reato quella volta era di porto abusivo d’arma, un fucile calibro 16 rubato. Inizia così la sua vita fuori dalla legalità. Una storia che sembra essere un film: sequestri di persona, arresti, sparatorie, fughe dal carcere, latitanze, grazie e nuove condanne. Un fascino criminale in grado di ispirare la musica, il cinema e anche l’editoria.