Mostra del Cinema di Venezia: Italia a secco. Leone d’oro a Cuaròn per “Roma”
La 75° Mostra del Cinema di Venezia si è chiusa senza premi per l’Italia. Il Leone d’Oro è stato assegnato al film “Roma” di Alfonso Cuarón. Un successo annunciato il suo. Il lungometraggio è un racconto autobiografico, ambientato negli anni ’70 e girato in bianco e nero, che prende il nome dal quartiere di Città del Messico dove è cresciuto il regista ed è ispirato alla storia vera della sua tata. Un film apprezzato dalla critica e che evidentemente è piaciuto molto anche alla giuria veneziana presieduta da Guillermo Del Toro e composta da Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Paolo Genovese, Malgorzata Szumowska, Taika Waititi, Cristoph Waltz e Naomi Watts. Con “Roma”, la Mostra del Cinema, dopo aver aperto le porte alle piattaforme distributive diverse dalle sale cinematografiche, le porta anche alla vittoria, visto che il film di Cuaron è firmato Netflix che lo renderà disponibile in tutto il mondo il 14 dicembre, anche se non è esclusa un’uscita in sala in alcuni Paesi, compresa l’Italia.
Il Gran Premio della Giuria. Questo riconoscimento invece è andato all’apprezzatissimo “The Favouritè” di Yorgos Lanthimos, che eccezionalmente ottiene anche la Coppa Volpi per Olivia Colman, miglior attrice della sezione. Un film ambientato nell’Inghilterra di inizio ‘700: l’attrice interpreta la fragile e nevrotica regina Anna, al centro di un triangolo di sesso e potere assieme alle altre due protagoniste, Rachel Weisz ed Emma Stone.
Il Leone d’Argento per la migliore regia. Questo premio è stato assegnato a Jacques Audiard per un altro lungometraggio molto apprezzato dal pubblico e dalla critica. Parliamo di “The Sisters Brothers”, il western in cui Joaquin Phoenix e John C. Reilly sono i sanguinari “fratelli Sisters” che affrontano una estenuante caccia all’uomo a cavallo dall’Oregon alla California, dagli esiti imprevedibili.
Gli altri riconoscimenti. La Coppa Volpi per il miglior attore è stata assegnata a Willem Dafoe, apprezzatissimo Vincent Van Gogh nel film “At Eternity’s Gatè” di Julian Schnabel. E se il Premio per la Migliore Sceneggiatura assegnato a Joel & Ethan Coen per l’antologia western in sei parti “The Ballad of Buster Scruggs”, altra produzione Netflix, difficilmente scontenterà qualcuno, nell’anno di #metoo non passerà inosservato il Premio Speciale della Giuria per “The Nightingalè” dell’australiana Jennifer Kent, unica regista donna nel concorso veneziano. Narra di una storia di violenza e vendetta nella Tasmania del 1825, in cui sono protagonisti: una giovane galeotta irlandese, interpretata dall’italo-irlandese Aisling Franciosi e da un aborigeno interpretato da Baykali Ganambarr. L’attore nativo australiano, al suo primo ruolo nel cinema, ha ottenuto peraltro il Premio Marcello Mastroianni destinato a un giovane attore emergente.
Il Leone del Futuro. Il Premio Venezia Opera Prima intitolato a Luigi De Laurentiis, la giuria presieduta da Ramin Bahrani lo ha dato a “The day I lost my shadow” di Soudade Kaadan. Una storia sulla difficoltà di immaginare un futuro nella Siria nel 2012, presentata nella sezione Orizzonti in cui spicca la vittoria del film thailandese “Kraben Rahù” di Phuttiphong Aroonpheng.
Il Premio Orizzonti per la Migliore Regia invece è stato assegnato al regista kazaco Emir Baigazin per “Ozen”. Premio Speciale della Giuria Orizzonti (presieduta da Athina Tsangari) ad “Anons” del regista turco Mahmut Fazıl Coşkun. Ad aggiudicarsi il Premio per la Migliore Attrice di Orizzonti è stata Natalya Kudryashova, protagonista di “The man who surprised everyonè” di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov. Infine, il riconoscimento come Miglior Attore della sezione se lo è aggiudicato Kais Nashif per “Tel Aviv on Firè di Sameh Zoabi”. Con questo è tutto, appuntamento al 2019 con la 76° Mostra del Cinema di Venezia.