Nanga Parbat, individuati i corpi di Daniele Nardi e Tom Ballard: sono morti
Dopo quattordici giorni di angosciante attesa e speranza è arrivata la conferma: i corpi di Daniele Nardi e Tom Ballard sono stati individuati dunque le operazioni di ricerca sulla parete Diamir del monte Nanga Parbat sono state dichiarate concluse. Tutto il materiale ovvero effetti personali, attrezzatura e computer portatili è stato recuperato dal campo base per essere recapitato alle famiglie: i due alpinisti resteranno sulla “montagna killer“. Nella memoria collettiva rimarranno impresse la sagoma blu e quella rossa, i colori delle due giacche a vento, avvistate sullo Sperone Mummery che stavano cercando di scalare, due puntini a circa 6000 metri di altitudine.
“Con grande dolore informo che le ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard sono terminate avendo Alex Txikon e i soccorritori confermato che le sagome individuate a circa 5.900 metri sono quelle di Daniele e Tom“: questo il post su Twitter di Giuseppe Pontecorvo, ambasciatore italiano in Pakistan, che conferma la fine delle ricerche dei due alpinisti dispersi dal 24 febbraio scorso.
Almeno per il momento i corpi dei due scalatori resteranno sul Nanga Parbat. E’ stato, infatti, ritenuto troppo pericoloso un eventuale recupero da parte dei soccorritori; forse un giorno, durante la stagione estiva, qualcuno proverà a recuperare le “due sagome umane”, due puntini a 6.000 metri di altezza sulla via impossibile, mai da nessuno percorsa in salita. Daniele Nardi, 42 anni, di Sezze, lascia una moglie e un bimbo di appena sei mesi. Tom Ballard, 31 anni, era fidanzato con Stefania Pederiva. Proprio quest’ultima, qualche ora fa, in un commovente post su Facebook lo aveva salutato per l’ultima volta.