Napoli: cadono calcinacci in Via Duomo, morto un commerciante
Tragedia a Napoli nella centralissima via Duomo dove un pezzo di cornicione si è staccato dal quinto piano di un palazzo colpendo in pieno Rosario Padolino, 66 anni, noto commerciante di abbigliamento della zona. Vana la corsa al pronto soccorso del Cto, l’uomo è morto poco dopo le 12.30 nell’ospedale collinare.
Residente nel quartiere Stella, Padolino secondo le prime testimonianze stava passeggiando a pochi metri dal suo esercizio (Coriandoli) quando è stato colpito, intorno a mezzogiorno, dai calcinacci. La strada era affollata di turisti, in pochi attimi si è diffuso il panico.
I frammenti avrebbero sfondato una rete di protezione messa proprio per prevenire eventuali distacchi di pezzi del cornicione. Sull’edificio erano previsti interventi di messa in sicurezza, ma ora trenta famiglie sono state sgomberate.
La magistratura ha autorizzato i lavori di immediata messa in sicurezza della facciata dello stabile al termine dei quali i residenti potranno rientrare. La strada invece, è stata chiusa per mettere in sicurezza la zona e proseguire gli accertamenti. Padolino era stato promotore negli anni di iniziative di valorizzazione dell’area.
Incredula la moglie Grazia Ragozzino, che su Facebook scrive : “L’amore se n’è andato in cielo e non mi ha salutato, sono disperata”.
A prestare i primi soccorsi sono stati altri due commercianti della zona che, raccontano come le sue condizioni fossero subito apparse molto gravi: “aveva un braccio spezzato e una ferita alle testa molto profonda.
Le pietre cadute erano tante e grandi. Prima di lui è passata una comitiva di una trentina di turisti e due bambini che per lo spavento, credo che questa notte non dormiranno”, ha dichiarato uno dei due uomini arrivati in soccorso di Padolino.
La tragedia ha riportato subito alla mente la morte di Salvatore Giordano, il 14enne colpito nel luglio 2014 sempre da un calcinaccio distaccatosi dalla Galleria Umberto I. “E’ come se avessero ucciso mio figlio una seconda volta” ha detto Umberto, papà di Salvatore attraverso il suo avvocato, Angelo Pisani, secondo cui “la morte di Salvatore Giordano non ha insegnato nulla alle nostre istituzioni”.