Naufragio di Cutro, passo indietro del Viminale: stop ai trasferimenti delle salme a Bologna
E’ subito protesta delle famiglie delle vittime del naufragio di Cutro alla notizie che le salme dei congiunti saranno trasferite al cimitero musulmano di Bologna. La decisione del ministero dell’Interno ha infatti colto di sorpresa le famiglie che si trovano nel capoluogo calabrese e che hanno protestato con un sit-in davanti al Palamilone, il palazzetto dello sport dove è stata approntata la camera ardente. Le famiglie chiedono infatti più tempo per organizzare il trasferimento delle salme nei rispettivi Paesi di origine.
Prima il chiarimento del Viminale poi lo stop al trasferimento. Dopo le proteste, il ministero aveva chiarito che il trasferimento a Bologna era una “soluzione provvisoria e non definitiva, presa per dare immediata dignità alle salme anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio”. Successivamente è arrivato il dietrofront con lo stop ai trasferimenti. A Bologna andranno, con il consenso delle famiglie, solo 14 salme per le quali il Comune di Cutro ha già rilasciato i certificati necessari.
Uno degli scafisti tra le vittime. Gli investigatori hanno accertato che tra le vittime c’è anche uno dei presunti scafisti del natante affondato con 180 migranti a bordo. si tratterebbe di un 30enne di nazionalità turca identificato grazie alle testimonianze dei superstiti.
L’Ue replica alle polemiche sui soccorsi: “Frontex ha fatto tutto ciò che poteva”. A dichiararlo è stato il commissario Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson, secondo cui l’agenzia Frontex “c’era ed era lì per aiutare l’Italia”. Il commissario ha quindi spiegato che “ciò che l’aereo ha visto è stato inviato direttamente a Roma e con la telecamera termica è stato visto che sotto coperta c’erano molte persone. L’aereo ha monitorato la situazione finché c’era carburante. Frontex ha fatto tutto ciò che doveva fare, purtroppo non è stato abbastanza. Se l’aereo avesse avuto più carburante avrebbe notato il peggioramento delle condizioni atmosferiche”.