‘Ndrangheta, arrestato il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini
Nessuna tregua per la Regione Calabria. Dopo le vicende delle ultime settimane sulle nomine fallimentari a commissario alla Salute e le conseguenti rinunce, un altro fatto è destinato ad alimentare la bufera sulla cattiva amministrazione calabrese.
È stato arrestato il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini di Forza Italia. Tallini, 68 anni, si trova ora ai domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. L’indagine a suo carico riguarda i suoi presunti rapporti con la cosca Grande Aracri della ‘ndrangheta.
Stando a quanto sostiene l’accusa, questi rapporti tra il presidente del Consiglio regionale della Calabria e la cosca Grande Aracri riguarderebbero la costituzione di una società, con sede di base a Catanzaro, che avrebbe come finalità la distribuzione all’ingrosso di farmaci attraverso una grande rete di punti vendita. Al centro dell’inchiesta ci sarebbe dunque la distribuzione di questi farmaci in diverse farmacie e parafarmacie, dislocate non solo in Calabria. In particolare, 20 nella Regione sede della società, due in Puglia e una in Emilia Romagna.
Il ruolo di Tallini sarebbe riconducibile a una sorte di supporto offerto alla cosca, soprattutto nella fase iniziale, quando era necessario avviare il progetto. Stando a quanto riferito dai carabinieri, sembra che l’intervento del presidente del Consiglio regionale sia stato determinante per ottenere tutte le autorizzazioni essenziali per costituire la società finalizzata alla distribuzione di medicinali e per accelerare il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche. Un intervento, quello di Tallini, che sarebbe poi stato ricambiato con il sostegno dei voti delle persone appartenenti alla cosca alle elezioni regionali di novembre 2014.