Neonato trovato morto in una culla termica a Bari nella chiesa San Giovanni Battista

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Il corpo senza vita di un neonato, di circa un mese, è stato ritrovato questa mattina nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco, a Bari. Secondo le prime indiscrezioni, chi lo ha lasciato non avrebbe chiuso la porta della stanza che custodisce la culla e questo non avrebbe fatto scattare l’allarme.

Il mancato allarme fa supporre anche che il piccolino sia stato sistemato all’interno della culla quando era già morto. A trovare il corpicino è stato il titolare di una impresa di pompe funebri che stava mostrando a una persona il vano all’interno del quale si trova la culla. Avvicinandosi, ha notato il corpo e ha allertato i soccorsi.

Secondo quanto scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno”, tutte le ipotesi sulla morte del piccolo restano aperte. Forse si è trattato di malore, o forse la culla termica non ha funzionato. Il personale del 118, intervenuto per i soccorsi, ha detto che nella stanzetta l’aria era fredda. Il piccolo aveva pelle bianca, era vestito e avvolto in una copertina di color celeste. I primi a intervenire dopo il ritrovamento sono stati gli agenti delle Volanti e della Scientifica della questura di Bari che hanno effettuato i primi rilievi, ma sul caso ora indagano i poliziotti della Squadra mobile. Al vaglio degli investigatori i filmati delle telecamere della zona.

Sul posto c’è anche il professor Biagio Solarino dell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. Non si esclude che sul corpo del neonato possa essere disposta l’autopsia. “Io sono fuori città – ha detto il parroco – non sono a conoscenza dei dettagli. So solo che il bambino è stato trovato morto alle 9:30 di giovedì, lo hanno portato morto in chiesa. C’è tantissimo dispiacere”. “Siamo arrivati in chiesa alle 9:30 per un funerale – racconta Roberto Savarese dopo il triste ritrovamento – e io e i miei collaboratori siamo usciti in attesa che si svolgesse la cerimonia. Fuori, mentre stavamo parlando, ho spiegato ai miei collaboratori che in quella chiesa c’era una culla per la vita. Uno di loro mi ha chiesto dove fosse e siamo andati a vederla: c’era un neonato, appena l’ho visto ho chiamato il 112 e il 118. Credo fosse un maschietto perché aveva una tutina a scacchi tipo militare”.