ISS: nessuna correlazione scientifica tra uso del cellulare e tumori alla testa
Una sentenza della Corte d’Appello di Torino aveva correlato l’uso prolungato del cellulare come causa di tumori alla testa. L’Istituto Superiore di Sanità, però, non è d’accordo. “L’ipotesi che l’uso prolungato del cellulare possa causare tumori alla testa non è fondata su una base scientifica” ha detto Alessandro Vittorio Polichetti, primo ricercatore dell’ISS.
Nel 2011 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato, sulla base di studi epidemiologici, i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni, ma questo significa, ha spiegato Polichetti, che nessuna correlazione è stata ancora stabilita, a differenza delle sostanze classificate come certamente cancerogene per l’uomo come ad esempio i raggi UV, l’abuso di alcol e delle sigarette, e di quelle probabilmente cancerogene, ovvero il cui nesso col tumore è stato dimostrato sugli animali, come il consumo di carni rosse.
Per il caso in esame, ha spiegato il ricercatore, già nel caso della sentenza di primo grado del 2017, “ci esprimemmo sottolineando che la decisione non era fondata su una base scientifica. E, da allora, anche le successive evidenze non hanno fatto altro che confermare questa impostazione”.
In attesa di maggiori ricerca sul tema, il CNR, per bocca di Roberto Maccaldi, responsabile della Medicina del lavoro e incarichi professionali, ha fornito delle raccomandazioni circa l’uso dei cellulari: non tenere il telefono vicino al corpo quando non viene utilizzato, utilizzare l’auricolare o il vivavoce e preferire le conversazioni scritte a quelle telefoniche.