“No” al ddl sicurezza, proteste a Roma. Occupata la Facoltà di Lettere in Sapienza

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Corteo oggi a Roma contro il ddl Sicurezza. Gli esponenti della rete Nazionale contro il disegno di legge hanno già reso noto che i manifestanti sono più i 50 mila. La manifestazione da piazza Galeno, si concluderà a piazza del Popolo. Alcuni petardi sono stati lanciati contro un punto vendita di un supermercato in viale Regina Margherita danneggiando una vetrina, imbrattata anche con la scritta “assassini”.

Inoltre, come azione di rilancio contro il ddl sicurezza è stata occupata la Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza. Gli studenti di alcuni collettivi, che hanno aderito alla Rete no ddl sicurezza, sono rimasti in aula questa notte.

“Come studenti di questo Paese abbiamo occupato la facoltà di Lettere della Sapienza, per costruire un’opposizione studentesca, universitaria e giovanile al ddl ‘sicurezza’, un progetto di legge liberticida che svuota la nostra democrazia, individuando in migranti, studenti, attivisti e movimenti sociali dei nemici da reprimere e silenziare”, hanno scritto sui social gli attivisti. “Abbiamo una visione chiara di quella che dovrebbe essere la sicurezza nelle nostre università, nelle nostre scuole, nelle nostre città: contro la vostra repressione, i vostri tagli e la vostra censura opponiamo un modello di formazione finanziato, accessibile a tutti e gratuito”, hanno sottolineato rilanciando la piazza di oggi. “Contro ddl sicurezza, ddl Bernini e guerra saremo in piazza e continueremo a mobilitarci in tutto il Paese per costruire un’alternativa a questo sistema”, hanno precisato.

Il Ddl Sicurezza contestato introduce una serie di modifiche al codice penale, tra cui nuovi reati e pene più severe. Il testo è stato aspramente criticato per la repressione delle diverse forme di protesta e le misure adottate contro i più vulnerabili. Una delle novità riguarda proprio le manifestazioni e gli scioperi. Il testo prevede pesanti sanzioni per chi blocca strade o ferrovie, anche se in modo pacifico. Quando ad agire sono singole persone la pena prevista è la reclusione fino a un mese. Aumenta fino a due anni se a essere coinvolte sono più persone e arriva fino a quindici se viene dimostrata una resistenza attiva a un pubblico ufficiale.