Novara, crolla un cavalcavia: la voragine inghiotte un’auto
Un nuovo cedimento riporta al centro del dibattito pubblico lo stato di salute precario di alcune infrastrutture nel nostro Paese. A Novara, una porzione del cavalcavia XXV Aprile è collassata nella parte terminale, in direzione uscita dalla città verso Milano. Si tratta di uno dei due ponti che passano sopra la ferrovia, nella zona est della città, quella che porta verso il capoluogo lombardo, nel quartiere di Sant’Agabio. Il cedimento è stato registrato alle 7.30 di mattina e un’auto che si stava muovendo proprio su quel tratto è finita nella voragine che si è aperta verso i campi, senza crollare di sotto, in questa area a un’altezza ridotta rispetto alla parte centrale. La donna alla guida del mezzo si trova al momento in ospedale in stato di shock. Non si segnalano morti e feriti ma si tratta chiaramente di un caso: le conseguenze sarebbero potute essere molto peggiori. Il cavalcavia è stato chiuso al traffico dalla polizia municipale e dai vigili del fuoco per verificare i danni e per valutare le cause del cedimento, se di natura strutturale o invece legate alla pioggia.
Il XXV Aprile non era tra i ponti di Novara monitorati come rischiosi dagli uffici comunali. La struttura, inaugurata nel 1974, era stata interessata da lavori di consolidamento nel febbraio 2015. L’amministrazione, allora guidata dal sindaco Andrea Ballarè, decise i lavori sul cavalcavia con una procedura urgente, perché le sue condizioni si stavano deteriorando in modo preoccupante. L’appalto da 190mila euro era stato assegnato alla Finteco lavori di Salassa, società con sede in provincia di Torino. A quel punto sarebbe dovuto partire il normale iter degli appalti. Ma poi, dopo un sopralluogo, ci fu una brusca accelerazione. Sul viadotto la carreggiata era già ridotta da tre a due corsie dal dicembre 2013, dopo la scoperta di un “cedimento delle fondazioni per la scarsa portanza del terreno, con conseguente rotazione dei muri verso l’esterno”.
“Fortunatamente non ci sono stati feriti. Non si è trattato della caduta del ponte, ma del distacco di una spalletta del muro di contenimento, nella parte finale”. Sono state le parole del sindaco di Novara, Alessandro Canelli, dopo il cedimento di una porzione della struttura. “Ora come amministrazione – ha continuato il primo cittadino – verificheremo principalmente come sia potuto succedere questo incidente, visto che era stato fatto un lavoro di consolidamento della struttura soltanto sette anni fa, e visti i monitoraggi che vi sono stati negli anni successivi. Il sovrappasso non era tra quelli cittadini a rischio. Abbiamo attivato con la massima urgenza – ha concluso Canelli – tutti gli strumenti per capire come si sia potuta verificare una situazione del genere”.