Obbligo Green Pass: manifestazioni in tutta Italia. Disagi a Trieste e Genova, a Roma sit-in pacifico
Primo giorno di Green Pass obbligatorio oggi, che coinvolge i lavoratori sia del settore pubblico che del privato. Tutta la Nazione è stata blindata in vista di cortei e manifestazioni che si svolgeranno in questi giorni: a Trieste un presidio dei portuali, con circa 5mila persone che hanno protestato contro il certificato verde e che rifiutano anche i tamponi gratuiti. L’attività al porto è proseguita ma molto rallentata. Tutti i varchi dello scalo, tranne il numero 4 dove si sta svolgendo la manifestazione, sono regolarmente aperti consentendo il transito sia di vetture che camion. Anche il servizio interno di treni sta proseguendo regolarmente.
Proteste no Green pass anche al porto di Genova con lavoratori al varco Pra e un altro gruppo al varco Etiopia. Sono stati bloccati il varo internazionale di San Benigno e il terminal traghetti. “Lo sciopero non è autorizzato, partecipare è reato”, ha sottolineato l’Autorità di garanzia. Per i promotori invece la mobilitazione era legittima. Un gruppo di circa una cinquantina di persone ha bloccato la rampa d’accesso della Sopraelevata, la principale arteria di Genova che porta dal ponente cittadino al centro.
A Roma in tarda mattinata una ventina di manifestanti si sono radunati in via Labicana bloccando per breve tempo il traffico. Al Circo Massimo, un gruppo di donne al grido di “Noi siamo il popolo, noi siamo la democrazia” si è avvicinato con delle rose in mano alle forze dell’ordine che con i blindati stanno chiudendo gli accessi alla piazza. “E’ un gesto simbolico”, dicono le manifestanti.
A Milano un presidio con almeno 400 persone si è riunito all’Arco della Pace. Oltre un centinaio di manifestanti si sono ritrovate in piazza Fontana, a due passi da piazza del Duomo. L’appuntamento è stato organizzato sui canali social della galassia no vax e non è stato preannunciato alla questura. Al momento la situazione è tranquilla e intorno alla piazza sono schierate le forze dell’ordine. In una nota diffusa su Telegram in merito alla mancata intesa con la questura di Milano per il corteo previsto per domani nel capoluogo lombardo, si legge: “Oggi, ancora una volta, la seconda in poche settimane, abbiamo provato per il bene del corteo a trovare un accordo per una manifestazione autorizzata. Ancora una volta non è stato possibile”.