Omicidio Carol Maltesi, ergastolo per Fontana. Riconosciute crudeltà e premeditazione
Davide Fontana è stato condannato all’ergastolo per la morte di Carol Maltesi, avvenuta nel gennaio 2022 a Rescaldina, nel milanese. È quanto deciso dai giudici della corte d’Assise d’appello di Milano, dopo che in primo grado Fontana era stato condannato a 30 anni di carcere. Decisiva per la reclusione a vita è stata l’aggravante della premeditazione, riconosciuta dai giudici nei confronti dell’imputato. Fontana è stato anche condannato a risarcire 168mila euro alla madre di Carol Maltesi e 180mila euro al figlio di 7 anni della donna uccisa.
Non sono state ascoltate quindi le richieste del legale di Fontana, Stefano Paloschi, che durante l’arringa davanti alla Corte d’Assise aveva ribadito come l’uomo dovesse essere giudicato con il rito abbreviato, quindi con la possibilità di ottenere lo sconto di un terzo sulla pena. Una richiesta che era stata respinta in udienza preliminare in quanto le aggravanti contestate all’imputato avrebbero potuto portare la pena all’ergastolo. Il difensore aveva anche sostenuto come non reggessero le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei motivi futili, contestate dall’accusa al 46enne. Ma tutto è risultato vano.
Carol Maltesi, 26 anni, è stata assassinata l’11 gennaio del 2022. Davide Fontana l’ha uccisa colpendola con un martello per poi tagliarle la gola, sezionare il suo corpo e abbandonarne i pezzi nel bresciano. Per settimane, usando il cellulare della giovane, aveva risposto ai messaggi di parenti e amici, fingendosi Carol. Secondo la Procura il 44enne ha agito per motivi legati alle scelte della donna che aveva deciso di trasferirsi a Verona, per stare più vicino al suo bambino, avuto da una precedente relazione.