Omicidio di Tarquinia, possibile svolta: fermato un 70enne
Il giallo di Tarquinia potrebbe essere vicino ad una svolta. La polizia ha fermato un uomo per l’omicidio di Dario Angeletti, biologo marino e professore associato all’università di Viterbo, ritrovato senza vita ieri in un’auto nel parcheggio sterrato nei pressi delle Saline, non molto distante dal laboratorio di Ecologia e centro ittiogenico sperimentale dove lavorava.
Il sospettato è un 70enne, fermato dagli investigatori mentre si trova ricoverato all’ospedale di Belcolle a Viterbo dove è stato portato dalle forze dell’ordine in seguito ad un malore avuto durante l’interrogatorio. Per gli investigatori tutto sarebbe maturato nella cerchia delle conoscenze personali e non lavorative: al vaglio ci sarebbe un possibile litigio per motivi sentimentali. La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per omicidio.
Al vaglio degli investigatori anche le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona che inquadrano il parcheggio dove è stato trovato cadavere Angeletti: il cinquantenne è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa nella sua Volvo grigia. Per terra sono stati trovati segni di frenata della sua macchina. Non è escluso, quindi, che la vittima abbia tentato di scappare. L’uomo era seduto al posto del guidatore con la cintura di sicurezza ancora allacciata sul corpo. A dare l’allarme è stato un passante.
In queste ore sono state effettuate delle perquisizioni e ascoltate diverse persone: conoscenti, familiari e anche eventuali testimoni che potrebbero aver visto o sentito qualcosa poco prima del ritrovamento del corpo. Saranno eseguiti anche accertamenti sul cellulare per risalire agli ultimi contatti.