Omicidio Sara Campanella, il 27enne Stefano Argentino confessa


Ha confessato Stefano Argentino, il 27enne di Noto accusato di aver ucciso Sara Campanella, sua collega di Università a Messina. Ai pm il 27enne ha detto di aver avvicinato la vittima, il giorno del delitto, per avere notizie su un’operazione a cui si era sottoposta e per capire perché non avesse riposto a un messaggio che lui le aveva mandato a gennaio.
Per Sara aveva una vera e propria ossessione: iniziò a scriverle due anni fa, con la scusa di confrontare alcuni appunti delle lezioni all’università. Poi, qualche giorno dopo, passò ai complimenti. E agli inviti a uscire insieme. Nella chat di WhatsApp rimasta nel telefonino di Sara Campanella ci sono tutti i messaggi di Stefano Argentino, il suo assassino.
Ma quei messaggi restavano senza risposta. Lui pensava di essere ricambiato da Sara. Ma oggi quei messaggi rivelano quello che l’assassino non dice nella sua confessione davanti al giudice: “Si è limitato ad ammettere i fatti che gli venivano contestati – spiega il suo avvocato, Raffaele Leone – ha risposto a qualche domanda, però non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza”.
Durante l’interrogatorio, “non ha neanche mostrato alcun segno di resipiscenza”, scrive il gip Eugenio Fiorentino, che mercoledì sera ha convalidato il fermo e ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Sarà il nuovo legale, la famiglia ne sta ancora cercando uno, a decidere una linea difensiva: al ragazzo, oltre all’omicidio, si contestano le aggravanti della crudeltà, dei motivi abietti e futili e della premeditazione.