Ong-Migranti. La procura di Siracusa: “no collegamenti con trafficanti”
Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Scontro tra procure per il caso Ong-Migranti: se da una parte il pm di Catania Zuccaro aveva ipotizzato legami tra scafisti e le associazioni, ora arriva la versione del procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, che nel corso di una audizione di fronte alla commissione Difesa del Senato ha dichiarato: “Non ci risulta, per quanto riguarda asseriti collegamenti obliqui o inquinanti con trafficanti, né per quanto riguarda Ong né parti di Ong. Non abbiamo avuto nessun elemento investigativo, eppure sono centinaia di persone”.
“C’è Ong e Ong – ha spiegato il magistrato – c’è struttura e struttura: alcune hanno navi perfettamente equipaggiate, conformi ai codici di navigazione, e collaborano con la polizia giudiziaria, altre hanno navi meno soddisfacenti dal punto di vista delle dotazioni e non hanno un atteggiamento pienamente collaborativo. Questo però non l’abbiamo mai interpretato come un ostacolo alle indagini, ma come un atteggiamento ideologico, come coerenza col loro atteggiamento di essere favorevoli al migrante e non alla polizia”.
E sul caso ha parlato anche Mons.Giancarlo Perego, direttore di Migrantes, fondazione Cei: è giusto che la magistratura vigili e assuma conoscenze su quanto accade nel Mediterraneo, “perché i migranti non siano doppiamente vittime”, ma “il fuoco politico indistintamente sulle nove Ong che operano per salvare le vite umane è stato un atto ipocrita e vergognoso”. Intanto, il leader della Lega Salvini, che ha dormito al Cara di Mineo, difende l’operato del procuratore di Catania e attacca Gentiloni perché a suo dire tace sul dossier dei Servizi
In difesa del lavoro delle Ong anche il presidente di Medici senza Frontiere, De Filippi che in commissione Difesa al Senato ha detto: “Chiediamo rispetto per le tante Ong che si sono spesso sostituite alle autorità pubbliche.Siamo indignati per la strumentale polemica di queste settimane” Così De Filippi che sottolinea: “Non ci sentiamo sul banco degli imputati, dovrebbero salirci le istituzioni europee, la nostra presenza in mare rappresenta il fallimento dell’Europa”. Le operazioni di salvataggio in mare sono coordinate dalla Guardia costiera, spiega MsF.