Open Arms accusa: “100 migranti morti. Colpa di Italia e Libia”. Scontri sui porti tra Salvini e Fico
La ong spagnola Open Arms, che ha soccorso stamattina un gommone con 59 persone, tra cui quattro bambini, lancia l’accusa verso le Guardie costiere italiana e libica in merito al naufragio di ieri, quando su 120 migranti, sono sopravvissuti solo in 16. Tra le vittime, anche bambini: “Open Arms avrebbe potuto salvarle, ma il suo appello è stato ignorato dalla Guardia costiera italiana e da quella libica”. Nel video di accusa si vede Oscar Camps, fondatore della ong, mentre segnala che da domenica non viene loro consentito di agire.
Intanto, in merito proprio al salvataggio delle 59 persone da parte di Open Arms, è intervenuto il ministro dell’Interno Salvini: “Questa nave si trova in acque Sar della Libia, porto più vicino Malta, associazione e bandiera della Spagna: si scordino di arrivare in un porto italiano“. Ed è subito polemica con Malta che dichiara: “Salvini smetta di dire bugie” a proposito della Open Arms. E con un tweet, rilanciato anche dall’account ufficiale del governo maltese, il ministro dell’Interno Michael Farrugia, pubblica una mappa che mostra la Open Arms, più vicina a Lampedusa che a Malta.
Contro la chiusura dei porti di Salvini anche il presidente della camera Fico: “io non li chiuderei” ha detto visitando l’hotspot Pozzallo. “Dell’immigrazione – ha aggiunto – si deve parlare con intelligenza e cuore”. Poi il presidente della Camera ha continuato: “Quando si parla di Ong bisogna capire cosa si vuole intendere. Fanno un lavoro straordinario”. E ancora: “L’inchiesta di Palermo archiviata, l’inchiesta di Catania da un anno non cava un ragno dal buco. Quindi bisogna capire bene di chi si parla e chi le finanzia, se non si fa cattiva informazione. Le Ong nel Mediterraneo hanno salvato i migranti”.
Continuano intanto i salvataggi. La guardia costiera libica ha portato in salvo 270 migranti, tra cui 11 bambini e 80 donne “a bordo di un barcone di legno al largo di Homs”. Lo riferisce il portavoce della Marina libica.