Open Arms, la Procura di Palermo chiede il rinvio a giudizio per Matteo Salvini
“Preoccupato? No, sono orgoglioso di aver difeso l’Italia”. Con queste parole Matteo Salvini ha commentato la decisione della Procura di Palermo di chiedere il rinvio a giudizio per l’ex ministro dell’Interno in merito alla vicenda della nave dell’Organizzazione non governativa Open Arms. Udienza andata in scena nell’aula bunker dove si tenne il primo maxiprocesso a Cosa Nostra.
Le accuse. Il leader del Carroccio è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. A Palermo è andata in scena l’udienza preliminare per i fatti risalenti all’agosto del 2019. Secondo la Procura palermitana, Salvini avrebbe illegittimamente negato lo sbarco a 147 migranti soccorsi al largo di Lampedusa dalla Open Arms.
La difesa di Salvini. Nel rendere dichiarazioni spontanee in aula, il numero uno della Lega ha detto: “Il mio mandato è stato caratterizzato da risultati in termini di vite umane salvate e di diminuzione del numero di sbarchi”. L’accusa di sequestro di persona se confermata prevede una pena fino a 15 anni.
L’ex capo del Viminale ai giornalisti. Al termine dell’udienza Salvini alla stampa ha dichiarato: “Non sono affatto preoccupato ma orgoglioso di aver lavorato per proteggere il mio Paese rispettando la legge, svegliando l’Europa e salvando vite umane. Se questo deve provocarmi problemi e sofferenze, me ne faccio carico con gioia. Male non fare, paura non avere”.
Udienza sospesa e rinviata al 17 aprile quando prenderà la parola la difesa e arriverà la decisione del giudice. Le parti civili intanto si sono associate alle richieste della Procura rappresentata in aula dal procuratore capo, Francesco Lo Voi, dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto procuratore Geri Ferrara.
Il legale di Salvini alla stampa. L’avvocato Giulia Bongiorno di fatto ha anticipato ai giornalisti quello che il 17 aprile sarà il suo intervento dicendo: “Non ci fu alcun sequestro di persona. Open Arms aveva diverse possibilità, anche di andare Spagna. E non lo fece”.