Palermo, 20enne ucciso di botte: era il figlio del re delle scommesse online
Una rissa in discoteca trasformatasi in omicidio. Un ventenne è stato ucciso di botte nel corso di uno scontro cominciato in un locale di Balestrate, nel Palermitano, e poi proseguito all’esterno. Il suo nome è Francesco Bacchi, figlio di Benedetto Bacchi, detto “Ninì”, e noto per essere “il re delle scommesse online”, finito peraltro in un’inchiesta antimafia denominata “Game over”. Stando alla ricostruzione di chi indaga, il giovane sarebbe stato colpito con un violento pugno in faccia all’interno della discoteca Medusa. L’episodio sarebbe poi sfociato in una lite feroce che è proseguita all’esterno del locale. Qui, dopo essere caduto a terra per essere stato malmenato, il 20enne sembra sia stato colpito con diversi calci alla testa fino al decesso.
Secondo alcuni testimoni, la rissa è esplosa per la volontà di dividere due persone che stavano litigando. Ma molto di più sapranno ricostruire le indagini affidate dalla Procura di Palermo, diretta da Maurizio de Lucia, ai carabinieri della compagnia di Partinico che stanno interrogando le persone presenti sul luogo del delitto così da arrivare a identificare i responsabili. Decisamente utili allo scopo saranno le immagini acquisite dalle videocamere di sorveglianza del locale. Il corpo di Francesco Bacchi al momento si trova alla camera mortuaria dell’ospedale di Partinico e presto sarà sottoposto ad autopsia.
“Siamo sconvolti. Sono senza parole. È successo ancora. Non è più possibile che tanti ragazzi perdano la vita nelle discoteche, è necessario prendere delle misure drastiche”. Sono queste le parole di Pietro Rao, il sindaco di Partinico, il piccolo comune da cui proveniva il ventenne ucciso di botte. “Siamo indignati davanti a questo martirio – prosegue il sindaco -. È assolutamente necessario che i controlli vengano fatti preventivamente, perché oggi molti ragazzi bevono e tirano. Servono i test all’ingresso delle discoteche, deve diventare una condizione fondamentale per l’accesso”.
“Quanto successo è ulteriore conferma del gravissimo disagio giovanile di questo periodo nel nostro Paese – sono invece le parole del prefetto di Palermo, Massimo Mariani, che in questi mesi ha avviato diversi incontri sulla sicurezza con le associazioni dei gestori di locali e discoteche. “Siamo davanti a un’inaudita e stupida violenza. Serve il coinvolgimento di tutti per rendere sicure le serate per i giovani”.
Solo tre settimane fa, l’omicidio di un altro ragazzo, Lino Celesia, ucciso il 21 dicembre in una discoteca nel centro di Palermo. Proprio ieri il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare a carico del 17enne accusato dell’assassinio di Celesia. Il minorenne ha confessato di avere sparato a Lino Celesia il 21 dicembre scorso, all’interno della discoteca Notr3. La Procura dei Minori ha contestato al ragazzo anche l’aggravante dei futili motivi.