Pasticcio Sanità: il Tar del Lazio sospende le nuove tariffe per le cure garantite
Arriva una frenata da parte del Tar del Lazio al decreto del ministero della Salute che fissa le tariffe aggiornate per le nuove cure e prestazioni garantite ai cittadini dal Servizio sanitario nazionale, gratuitamente o con il pagamento di un ticket, ovvero i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) che attendono un rinnovo dal 2017. Il ricorso è stato presentato da centinaia di strutture accreditate che lamentano la mancata considerazione dell’andamento dei costi produttivi aggiornati e le criticità giuridiche e metodologiche del decreto.
Il decreto è stato emanato lo scorso novembre e l’entrata in vigore era prevista per ieri, 30 dicembre. La sospensione del Tariffario delle prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, (rispettivamente ferme al 1996 e al 1999) è prevista in un decreto cautelare del Tar del Lazio, che ha dunque accolto il ricorso proposto da strutture e laboratori accreditati e dalle maggiori associazioni di categoria, che considerano le nuove tariffe troppo basse o addirittura inferiori alle precedenti e spesso non recuperano neanche il costo della prestazione.
I motivi del maxi ricorso. Come spiegano i ricorrenti, tra cui Feder ANISAP, Aiop, UAP, rappresentati dagli avvocati di Forum Team – Legal Healthcare, attraverso i legali Giuseppe Barone e Antonella Blasi, il decreto viola “i principi costituzionali di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione. Le tariffe – aggiungono i legali – non tengono conto dell’incremento dei costi e delle difficoltà operative causate dalla pandemia e dalla crisi economica. L’istruttoria che ha condotto all’approvazione delle tariffe è risultata inoltre incompleta e lacunosa”. “Gli atti della Commissione Permanente, inclusa la proposta tariffaria, sono viziati – affermano poi gli avvocati Alberto Polini e Alessandro Diotallevi – da nullità derivata. La Commissione ha operato oltre i limiti temporali previsti dalla normativa, senza una valida base legislativa.
Il rinvio delle nuove tariffe creerà dei pesanti ritardi, per le vecchie prestazioni che attendevano di essere rivalutate e per quelle nuove, che non saranno coperte sino all’applicazione del decreto. Inevitabile un caos organizzativo, dal momento che molte ASL avevano già aggiornato i software con le nuove tariffe. Lo stop inoltre, rischia di allungare ulteriormente i tempi per poter accedere alle nuove prestazioni: dalla Procreazione Medicalmente Assistita, alla consulenza genica, passando tra le altre per l’adroterapia, l’enteroscopia con microcamera ingeribile e la radioterapia stereotassica. E poi ancora in standby le tariffe per apparecchi acustici a tecnologia digitale, attrezzature domotiche e sensori di comando, arti artificiali a tecnologia avanzata e sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo, per un totale di oltre 3mila prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica.
Luana Zanella attacca il governo Meloni: “Un provvedimento che certifica l’inadeguatezza e la superficialità del modo di operare del Ministro della Salute. Ora Schillaci si assuma le sue responsabilità e spieghi come vuole affrontare questo grave pasticcio, un ‘regalo’ di fine anno che dà la misura dello stato di crisi conclamata in cui versa il nostro Servizio sanitario pubblico”, commenta la capogruppo di Avs alla Camera.
Una situazione di stallo che potrebbe sbloccarsi il 28 Gennaio, quando ci dovrebbe essere la Camera di Consiglio del Tar, che potrebbe rivedere la sua prima decisione di blocco delle cure e degli esami.