Potrebbe arrivare sotto l’albero il vaccino anti-Covid. La Lombardia avrà più dosi
Potrebbe arrivare sotto l’albero il vaccino anti-Covid. La campagna di vaccinazione in Italia partirà con 1.833.975 dosi che verranno distribuite da Pfizer e inviate alle Regioni. Dopo il Vaccine Day europeo, prima della fine dell’anno, con vaccinazioni simboliche in diversi Paesi, “verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie : operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani” è quanto si legge in una nota del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.
Secondo fonti di governo, oggi stesso il Commissario invierà alle regioni una sorta di ‘libretto delle istruzioni’ per il vaccino ed entro la settimana, tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione.
I primi italiani saranno vaccinati contro il Covid già subito dopo Natale e prima dell’inizio del 2021 se l’Ema (Agenzia europea per i medicinali), nella riunione in programma il 21 dicembre darà il via libera al farmaco della Pfizer-BioNTech. Sono queste le tempistiche emerse nel corso della riunione tra il governo e le Regioni che, ha dato il via libera al piano dei vaccini e che domani, sarà sottoposto formalmente alla Conferenza Stato-Regioni.
E sarà la Lombardia a ricevere la maggior quantità di dosi del vaccino anti-Covid della Pfizer nella prima consegna all’Italia. La Regione più colpita dall’epidemia avrà’ 304.955 dosi. Seguono Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Veneto e Campania. In coda la Valle d’Aosta con 3.334 dosi
L’Agenzia europea dei medicinali aveva già annunciato di aver anticipato al 21 dicembre la riunione finale dei suoi esperti per il via libera tecnico al vaccino Pfizer-BioNTech, dopodiché dovrebbe arrivare a stretto giro l’autorizzazione finale all’immissione in commercio da parte della Commissione dovrebbe arrivare entro pochi giorni. Dopo l’ok, la Commissione darà il via libera all’immissione sul mercato nel giro di due giorni.
La Commissione Ue, ha inoltre sottolineato Ursula von der Leyen, “ha negoziato un vasto portafoglio di vaccini. In totale abbiamo comprato un numero più che sufficiente di dosi per tutti quanti in Europa, e saremo in grado anche di sostenere i nostri vicini e i nostri partner nel mondo attraverso l’iniziativa Covax, così che nessuno sarà lasciato indietro”.
Tuttavia secondo un rapporto della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, un quarto del mondo potrebbe non avere accesso al vaccino contro il coronavirus fino al 2022. Secondo lo studio, “poco più della metà (il 51%) delle dosi pianificate per la somministrazione – quasi 7,5 miliardi, per 3,7 miliardi di persone – andranno ai Paesi ad alto reddito, che rappresentano il 14% della popolazione mondiale”.
Secondo quanto riportato dalla Cnn, al momento della stesura del rapporto, gli Stati Uniti hanno opzionato 800 milioni di dosi, mentre Giappone e Australia, nonostante rappresentino meno dell’1% dei casi, avevano opzioni su un miliardo di dosi. “Anche se tutti e 13 i produttori dei vaccini riuscissero a raggiungere la loro massima capacità di produzione, almeno un quinto della popolazione mondiale non avrebbe accesso ai vaccini fino al 2022”, hanno aggiunto i ricercatori.