Qualità della vita in tempo di pandemia: secondo ‘Il Sole 24 Ore’ la regina è Bologna
In tempo di pandemia arriva puntuale anche quest’anno la classifica sulla “Qualità delle vita” in Italia stilata da ‘Il Sole 24 Ore’. La 31esima indagine del quotidiano economico-finanziario italiano, sul benessere nei territori parte da un interrogativo: tra lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita?
L’obiettivo dell’indagine (che analizza 90 indicatori) è quello di raccontare come la pandemia da coronavirus abbia impattato in modo differente sui territori.
Per misurare l’emergenza sanitaria in corso, è stato quindi inserito tra i parametri, l’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti. Questo valore ha avuto maggior peso rispetto agli altri, per testimoniare come la diffusione dei contagi ha esercitato una pressione differente sui sistemi sanitari, sulle vite e sulla quotidianità delle persone.
Le altre aree tematiche di analisi, rimangono pressoché invariate: ricchezza e consumi, demografia e salute, affari e lavoro, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
La regina della classifica è Bologna, che traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna, di cui ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre a Bologna, Parma (8ª), Forlì Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª).
Maglia nera a Crotone, ma crollano anche le città lombarde con Milano che perde ben 11 posizioni. A pesare è stato soprattutto il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020, ma anche il nuovo indicatore sullo spazio abitativo medio a disposizione (con una media di 51 mq per famiglia).
Dall’analisi emerge un altro trend: la crisi penalizza le aree metropolitane più turistiche. Non a caso Venezia perde addirittura 24 posizioni e scende al 33esimo posto. Roma è al numero 32 (-14), Firenze 27 (-12), Napoli 92esima (-11).
A risentire della flessione turistica anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini 36esima, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno. In calo anche Salerno, Siracusa e Ragusa. In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19ª) celebra la riapertura dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni.
Tengono invece, le province dell’arco alpino come Bolzano e Trento: salde sul podio, al 2° e 3° posto. Ma per queste località, gli effetti della seconda ondata di contagi, partita a ottobre 2020, e le restrizioni alla stagione invernale non sono ancora misurabili.