Quargnento: ha confessato il proprietario della cascina
Dopo sei ore di interrogatorio davanti ai carabinieri del comando provinciale di Alessandria e dei magistrati della procura, la pm Elisa Frus e il procuratore capo Enrico Cieri, Giovanni Vincenti, 51 anni, ha confessato: è stato lui ad aver fatto esplodere la sua cascina a Quargnento (Alessandria) in cui sono morti tre vigili del fuoco. Il 51enne ha detto di averlo fatto per riscuotere i soldi dell’assicurazione che aveva sul mutuo. Indagata a piede libero anche la moglie Antonella Patrucco.
Una delle prove decisive, che hanno fatto crollare confessare Giovanni Vincenti, è stato il ritrovamento del bugiardino del timer che ha innescato l’esplosione nella camera da letto di Giovanni Vincenti. Lo ha spiegato Michele Lo Russo, comandante del carabinieri di Alessandria. Il bugiardino non era neanche nascosto, ma poggiato su un cassettone.
“Non volevo uccidere nessuno”, si è difeso Vincenti. Ma gli investigatori gli contestano in ogni caso non solo il disastro doloso ma anche l’omicidio plurimo volontario (così come le lesioni volontarie per i due pompieri e il carabiniere rimasti feriti). Il proprietario infatti non ha avvertito i soccorritori già sul posto per la prima debole esplosione che nella dependance c’erano altre cinque bombole nell’edificio principale programmate per scoppiare all’una e trenta.
“Vincenti, ha dato una confessione esaustiva e precisa” così invece il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, precisando che Vincenti “poteva evitare la tragedia”, che è avvenuta per un “errore di impostazione del timer”.
“Il risultato operativo c’è stato, ma purtroppo i nostri ragazzi non ci sono più”. Questo il primo commento dei vigili del fuoco di Alessandria sugli sviluppi dell’inchiesta sull’esplosione di Quargnento in cui sono morti tre loro colleghi. “Comunque giustizia comincia a essere fatta”, aggiungono a proposito del fermo di Giovanni Vincenti.