Rientrata in Italia dall’Egitto la salma di Vittorio Emanuele III
Riposeranno nel Santuario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì in Piemonte, le spoglie del re Vittorio Emanuele III, giunte stamani a Cuneo con un volo dell’Aeronautica militare dall’Egitto. Troveranno posto accanto alla salma della moglie, la regina Elena, già traslata nei giorni scorsi da Montpellier. A 70 anni dalla morte in Egitto, la salma del ‘re-soldato’ nella notte, aveva lasciato la cattedrale di Santa Caterina di Alessandria d’Egitto dove si trovava. Oggi al Santuario molti visitatori e turisti.
Del rientro delle salme del re e della regina si è iniziato a parlare nel 2011, anno a cui risale la richiesta dei familiari di Casa Savoia. Istanza poi reiterata nel 2013 con la dichiarata disponibilità del vescovo di Mondovì, monsignor Luciano Pacomio. Il tutto cadrebbe nel settantesimo anniversario della morte di Vittorio Emanuele III (28 dicembre 1947) e, come ha voluto sottolineare la principessa Maria Gabriella, “nel centenario della Grande Guerra” con l’auspicio che l’iniziativa “concorra alla composizione della memoria nazionale”.
Sul rientro in Italia però non c’è un consenso generale, una parte della famiglia reale infatti non è d’accordo e, a quanto sembra, è intenzionata a dare battaglia. Gian Nicolino Narducci, segretario di Sergio di Jugoslavia, ha incontrato il rettore della basilica, don Meo Bessone, e nel corso di un colloquio che alcune fonti hanno definito “concitato” ha fatto presente che “tutto si può ancora bloccare”. “Mio nonno – osserva Emanuele Filiberto ai microfoni di Tgcom24 riferendosi a Umberto II, ultimo re d’Italia – diceva che le salme resteranno in esilio finché non torneranno al Pantheon a Roma. Dal 2002, quando è stata abrogata la norma transitoria della Costituzione sull’esilio, non c’erano più problemi nel riportarle in Italia. Ma abbiamo sempre aspettato. Ed è da sempre che vogliamo siano collocate al Pantheon”.
Emanuele Filiberto si è detto “felice” per il rientro della bisnonna in Italia – ringraziando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per averlo reso possibile – ma anche “sorpreso” per la segretezza dell’operazione: “Io l’ho appreso dalla stampa e dalle agenzie. Non capisco questa specie di ‘vergogna’ di riportare in Italia questa amata regina. Lo trovo strano”.
Intanto da Vicoforte fanno sapere che si “predisporrà quanto opportuno per la visita di chi vorrà sostare in ricordo o in preghiera”.