Scandalo pedofilia nella chiesa. I vescovi cileni si dimettono in blocco
Lo scandalo pedofilia in Sud America ha portato le sue conseguenze: le dimissioni in blocco dei 34 vescovi cileni. A conclusione del vertice straordinario al quale il Papa li ha convocati a Roma per affrontare lo scandalo pedofilia, dal 14-17 maggio, i vescovi hanno rassegnato in blocco le dimissioni nelle mani di Francesco, che prossimamente deciderà il loro destino. Una decisione che non ha precedenti nella storia recente della Chiesa cattolica.
La Conferenza episcopale del Cile chiede perdono alle vittime dei sacerdoti abusatori per i gravi errori e le omissioni da loro commessi e ringrazia la stampa per il “servizio alla verità” . Francesco aveva indirizzato loro una missiva riservata in cui annunciava la “rimozione di persone, che pure bisogna fare”, anche se “non è sufficiente” dati i “fatti delittuosi” accaduti.
La nota dei vescovi. “Vogliamo comunicare che tutti noi vescovi presenti a Roma, per iscritto, abbiamo rimesso i nostri incarichi nelle mani del Santo Padre, affinché decida lui liberamente per ciascuno”.
“Ci mettiamo in cammino – continuano i vescovi cileni -, sapendo che questi giorni di dialogo onesto hanno rappresentato una pietra miliare di un profondo processo di cambiamento guidato da papa Francesco. In comunione con lui, vogliamo ristabilire la giustizia e contribuire alla riparazione del danno causato, per dare nuovo impulso alla missione profetica della Chiesa in Cile, il cui centro sarebbe sempre dovuto essere in Cristo”. “vogliamo chiedere perdono per il dolore causato alle vittime, al Papa, al popolo di Dio e al nostro Paese per i gravi errori e le omissioni da noi commessi”, si legge ancora nella dichiarazione.
“Desideriamo – concludono – che il volto del Signore torni a risplendere nella nostra Chiesa e ci impegniamo per questo. Con umiltà e speranza chiediamo a tutti di aiutarci a percorrere questa strada”.