Scarcerato e rimpatriato Almasri Habish, “il torturatore dei migranti”. Errore procedurale
È stato scarcerato dal carcere delle Vallette di Torino il comandante libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa in esecuzione di un mandato della Corte penale internazionale. L’arresto di Almasri Habish non è stato convalidato e, in considerazione del suo profilo, l’uomo è stato espulso. Ora è tornato a Tripoli. Era arrivato sabato a Torino per assistere alla partita di calcio Juventus-Milan.
Najeem Osema Almasri Habish è il numero uno della polizia giudiziaria libica, noto come “il torturatore dei migranti”, capo del famigerato carcere di Mitiga dove aveva instaurato un regime del terrore e compiva abusi sistematici sui diseredati arrivati in Libia nella speranza di arrivare in Europa.
È stata la Corte d’appello di Roma a disporre la liberazione di Almasri Habish in quanto non è consentito l’arresto di iniziativa della polizia giudiziaria senza l’interlocuzione preventiva tra il ministro della Giustizia e la Corte d’appello della Capitale. Nordio è stato interessato lunedì, dopo aver ricevuto gli atti della questura di Torino e non ha fatto pervenire alcuna richiesta in merito. La Corte d’appello ha quindi dichiarato l’irritualità dell’arresto e ordinato l’immediata scarcerazione.
Le critiche dell’opposizione: secondo Nicola Fratoianni di Av, la giustizia deve fare il suo corso nei confronti di un trafficante di esseri umani. Sulla stessa linea Arturo Scotto del Pd dichiara: “Parliamo di uno dei capi della mafia libica. L’Italia aderisce alla Cpi e dunque deve essere conseguente con i trattati internazionali”. Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha annunciato una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore.