Scontri Cgil a Roma, Lamorgese respinge accuse: “Nessuna strategia della tensione della polizia”
Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in merito agli scontri avvenuti a Roma lo scorso 9 ottobre e in particolare all’attacco alla sede della Cgil, respinge le accuse: “C’è stata una lettura politica che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato dal comportamento delle forze dell’ordine devo respingere fermamente questa lettura”.
Nella sua informativa alla Camera la titolare del Viminale spiega: “Nell’immediatezza dei fatti ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione delle evidenti delle criticità che, occorre riconoscerlo, hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore. E’ palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati. Il deficit di sicurezza è stato determinato dalla situazione che ha superato ogni ragionevole previsione e che non deve più ripetersi”.
La Lamorgese respinge inoltre l’ipotesi che vi fossero tra i manifestanti degli agenti infiltrati: “Escludo questo supposto inquietante retroscena. In piazza vi erano, invece, come da prassi, agenti in borghese della Digos. In quella manifestazione – sottolinea – le nostre forze di polizia hanno subito ben 41 feriti e questo anche per fronteggiare i facinorosi che intendevano assaltare anche le sedi istituzionali”.
“L’irruzione nella sede della Cgil, ha sottolineato il titolare del Viminale, è stato il momento più drammatico e che ha turbato l’opinione pubblica per la violenza dell’azione distruttiva e lo sfregio alla democrazia. Un momento durato otto angoscianti minuti, che ha avuto il suo apice tra le 17:32, quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale, e le 17:35, quando le forze di polizia riprendono il controllo della situazione e liberano i locali” continua la Lamorgese ricordando poi che da febbraio 2020 al 18 ottobre si sono tenute 5.569 manifestazioni di protesta, più della metà nel 2021, e di queste 1.526 tra il 22 luglio e il 18 ottobre, che hanno riguardato la contestazioni al Green pass. Il 3,4% è sfociato in episodi di violenza, ossia 52 manifestazioni. “Nello stesso periodo – ha aggiunto – lo sforzo di contenimento delle contestazioni di piazza ha portato all’assegnazione di 17.470 unità delle forze mobili di polizia all’autorità di pubblica sicurezza”.