Scuola, studenti in piazza in trenta città. Rivendiacano: “edilizia scolastica, diritto allo studio, codice etico”
In oltre 30 città italiane gli studenti scendono in piazza per protestare contro le politiche legate alla scuola messe in atto dal “governo del cambiamento”, che viene accusato di “propaganda” e “strumentalità”. Aderiscono all’iniziativa anche gli universitari e la Flc Cgil.
“Edilizia scolastica, diritto allo studio, codice etico” sono le rivendicazioni principali degli studenti, che accusano: “Ancora troppi silenzi e nessuna risposta sui disastri della legge 107, dalla riforma dell’Esame di Stato all’alternanza scuola-lavoro; non esiste un piano reale di finanziamento sull’edilizia scolastica: ancora nel 2018 ci crollano i soffitti in testa, pretendiamo la messa in sicurezza degli edifici, spazi aperti e di qualità; non esiste la garanzia del diritto allo studio: la dispersione scolastica è un cancro del nostro Paese e troppi studenti e studentesse sono costretti ad abbandonare il loro percorso: pretendiamo un reddito di formazione per tutti che abbatta le diuguaglianze e che ci garantisca di vivere le nostre scuole e la nostra città senza che siano le barriere economiche e sociali a decidere sul nostro futuro e sulle nostre aspettative; non esiste alcun tipo di tutela nei percorsi di alternanza scuola-lavoro che troppo spesso si sono rivelati dannosi, costosi, non formativi e utili solo a farci lavorare gratuitamente magari da enti privati che distruggono le nostre città: pretendiamo un Codice Etico che ci tuteli e che garantisca i nostri diritti e che proibisca alle aziende e agli Enti Privati collusi con la mafia o colpevoli di disastri ambientali di lucrare sulla nostra formazione”.
Gli studenti denunciano, ancora, tagli per oltre otto miliardi in dieci anni, precisando che “telecamere nelle scuole e leva militare sono provvedimenti dannosi e inutili, soprattutto se non ci si interroga su come risollevare un sistema scolastico che non riesce più ad essere strumento di formazione e crescita delle nuove generazioni: lo provano i 150mila studenti che ogni anno abbandonano gli studi”.
A Roma – Al grido “Chi ha paura di cambiare? Noi no!”, il corteo è partito a Roma da piazzale Ostiense, dove sono arrivati circa 3mila studenti, che hanno acceso fumogeni e, in un flash-mob alla Piramide Cestia, hanno coperto i volti con le maschere di Dalì come i protagonisti del telefilm “Le case di carta”. Forti i disagi al traffico in zona, penalizzato anche dallo sciopero dei trasporti pubblici oggi nella Capitale.
A Torino – Due manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati a Torino dagli studenti, che hanno scandito slogan contro il governo. Sui lampioni di piazza Castello sono state attaccate alcune foto dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle col volto imbrattato di vernice rossa. L’area della protesta, di fronte agli uffici della prefettura, viene presidiata da polizia e carabinieri.
Ma gli studenti sono scesi in piazza un po’ in tutta Italia, lanciando l’hashtag .agitiamoci e con lo slogan “Serve una scossa“. Da Monza a Torino, da Napoli a Catania, migliaia di studenti medi, delle superiori e gruppi universitari protestano contro l’esecutivo e chiedono un “vero cambiamento” nel settore istruzione.