Sea Watch, il gip non convalida l’arresto della Rackete. Salvini: Una vergogna!
Colpo di scena. Il gip di Agrigento non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete, contrariamente a quanto aveva richiesto la Procura. La 31enne dunque torna libera. Immediata la reazione piccata di Matteo Salvini: “Per la magistratura ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Gdf non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese”. Per il ministro dell’Interno inoltre: “La Rackete è pericolosa per la sicurezza nazionale. Per questo la capitana tornerà nella sua Germania, dove non sarebbero così tolleranti con una italiana che dovesse attentare alla vita di poliziotti tedeschi. L’Italia ha rialzato la testa: siamo orgogliosi di difendere il nostro Paese e di essere diversi da altri leaderini europei che pensano di poterci trattare ancora come una loro colonia. La pacchia è finita. Dalla giustizia mi aspettavo pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani, evidentemente sbagliavo. La Rackete è una ricca fuorilegge”.
La motivazione del giudice. Per il gip la comandante ha agito in adempimento di un dovere. La scelta del magistrato di Agrigento di non convalidare l’arresto si basa sull’impossibilità della comandante della Sea Watch 3 di poter attraccare in altri porti. Per il giudice infatti Carola Rackete non ha deciso in maniera strumentale di dirigersi a Lampedusa, ma è stata obbligata poiché gli scali della Libia e della Tunisia non erano sicuri. L’indagata avrebbe quindi agito in adempimento di un dovere: è per questo motivo che il gip ha deciso di far cadere l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre il reato di resistenza a nave da guerra, contestato dalla Procura, non sussisterebbe in quanto la motovedetta della Finanza speronata dall’imbarcazione della Ong non sarebbe una nave da guerra. Inoltre, per il giudice il decreto legge Sicurezza bis non è applicabile alle azioni di salvataggio in quanto riferibile solo alle condotte degli scafisti. Intanto la prefettura di Agrigento ha firmato il provvedimento di allontanamento di Carola Rackete dall’Italia. La misura dovrà essere convalidata dall’autorità giudiziaria. La comandante non potrà comunque essere rimpatriata prima del 9 luglio: giorno in cui il pm interrogherà la 31enne, che è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.