Sinisa Mihajlovic è morto: ha perso la battaglia contro la leucemia
Addio a Sinisa Mihajlovic. L’allenatore ed ex calciatore serbo era da tempo malato di leucemia. Si è spento oggi in una clinica di Roma. Aveva 53 anni. Dal luglio 2019 stava combattendo la sua battaglia. Era stato lui stesso ad annunciare la scoperta della malattia in una commovente conferenza stampa. Dopo il trapianto al midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, il 29 ottobre dello stesso anno, sembrava averla sconfitta ma a marzo 2022 sono arrivati nuovi campanelli d’allarme. Oggi l’annuncio della famiglia che ha spento le ultime speranze.
Le condizioni di salute di Mihajlovic preoccupavano da giorni. Era ricoverato da domenica 11 dicembre presso la clinica romana Paideia, per un’infezione divenuta da subito grave a causa del sistema immunitario compromesso dalla malattia stessa e dalle pesanti terapie. “Una morte ingiusta e prematura di un uomo unico e un professionista straordinario. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato” scrivono in un comunicato “la moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen”.
Sinisa ha avuto una carriera straordinaria, cominciata con i successi con la Stella Rossa. Poi Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. In carriera ha conquistato una Coppa dei Campioni nel 1990-91 con la Stella Rossa, una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa con la Lazio (nel 1998 e nel 1999), tre campionati jugoslavi (uno con il Vojvodina e due con la Stella Rossa), due scudetti con Lazio (1999-2000) e Inter (2005-2006), quattro Coppe Italia (due in biancoceleste e due in nerazzurro) e tre Supercoppa italiana. Infine, da allenatore ha avuto il suo apice a Bologna, dov’ è rimasto per tre anni stringendo un legame unico con città e tifoseria, specialmente nell’ultimo periodo, durante il quale ha combattuto la malattia e guidato i rossoblù dalla panchina fino all’esonero a settembre dopo un difficile inizio di campionato.
Tantissime persone, nel mondo del calcio e non solo, hanno voluto ricordare l’ex campione. “Hai lottato come un leone in campo e nella vita. Sei e resterai sempre un vincente. A Dio Sinisa Mihajlovic” è il ricordo social della premier Giorgia Meloni. “Ci eravamo sentiti 15 giorni fa per andare a prendere un caffè. E’ stata davvero una perdita notevole per il mondo del calcio ma soprattutto per la famiglia” il ricordo di Dino Zoff, ex portiere della Juventus. “Addio Mister, vivrai per sempre nel nostro cuore” è l’abbraccio del Bologna, ultimo club ad essere allenato da Mihajlovic. “Mister, sei stato un guerriero. Un esempio per tutti noi e soprattutto per me… Non ti dimenticherò mai” è il messaggio di Alessandro Nesta, compagno di squadra di Sinisa nella Lazio. Anche la Lega Serie A lo ricorda: “Icona di calcio e di vita. La sua classe purissima come calciatore e allenatore, la sua forza e la sua umanità sono un esempio che lascia un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale”.