Stati generali della Natalità, scontri tra manifestanti e polizia al corteo di Roma
Stati generali di natalità ancora nel caos. All’indomani della contestazione alla ministra della Famiglia Eugenia Roccella – costretta a lasciare l’Auditorium della Conciliazione di Roma – oggi liceali e universitari hanno scelto di tornare in piazza uniti per protestare contro la kermesse che dichiara di voler affrontare le problematiche demografiche italiane.
Durante il corteo è stato bruciato il programma “educare alle relazioni” del ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara: “Gridiamo per tutte le donne che più non hanno voce”, hanno urlato i giovani manifestanti prima che scoppiassero gli scontri con le forze dell’ordine: una ragazza, studentessa di 25 anni, è stata trasportata dal 118 all’ospedale Santo Spirito con un trauma cranico. Una quindicenne invece ha riportato delle ferite alle costole. Un manifestante è stato portato in commissariato per accertamenti. Due poliziotti sono invece al San Carlo di Nancy per contusioni.
Il contatto tra manifestanti e agenti si è verificato quando gli studenti hanno provato a deviare dal percorso stabilito per dirigersi verso via della Conciliazione, dove si trova l’auditorium in cui si tiene l’evento. La polizia è intervenuta manganellando e respingendo i manifestanti impedendogli così di raggiungere la zona dove si trovava anche Papa Francesco: nel corso degli scontri, verso le forze dell’ordine sono volati vasi di fiori e scarpe rosse con tacco.
“È stato caricato il corteo transfemminista che ha provato a portare la propria rabbia all’auditorium”, accusano gli organizzatori sui social. “È stata una violenza ingiustificata. Come a Pisa” raccontano alcuni esponenti del coordinamento collettivo della Sapienza. Secondo l’Assemblea Aracne, “in questo contesto sociale, politico ed economico, non è sufficiente offrire supporto contro le violenze e le dinamiche patriarcali, ma è necessario prendere in considerazione le discriminazioni di genere, classe e razza”.
Dopo le tensioni, il corteo si è fermato su via Leone IV, nel quartiere Prati, per consentire ai manifestanti di prendersi cura dei compagni feriti. Ma poi è ripartito. “Non ci zittiranno”.