Taranto: ispezione carabinieri all’ex Ilva. Pm Milano: “Scudo penale è un pretesto”
Nello stabilimento ArcelorMittal di Taranto i carabinieri hanno effettuato un’ispezione nell’ambito delle indagini avviate dopo l’esposto dei commissari dell’Ilva. Le verifiche riguardano le operazioni di bonifica nel sito, le attività di manutenzione e la sicurezza sul lavoro.
Intanto un dirigente di Arcelor rivela al pm: “Il piano prevedeva di lasciare una scorta minima di materie prime solo per un altoforno per un mese”. Lo stesso ha inoltre spiegato che “l’azienda non ha tutto ciò che serve per proseguire l’attività perché sono stati cancellati gli approvvigionamenti”.
Secondo la Procura di Milano “la vera causa della disdetta” del contratto d’affitto dell’ex Ilva da parte di ArcelorMittal è “riconducibile alla crisi di impresa” della multinazionale franco-indiana ed alla conseguente volontà di disimpegno dell’imprenditore estero e non è invece il “venir meno del così detto scudo ambientale abrogato” utilizzato come motivo “pretestuosamente”.
È quanto si legge nell’atto che i pm milanesi hanno depositato intervenendo nella causa civile fra il gruppo franco indiano e i commissari del polo siderurgico con base a Taranto: un procedimento d’urgenza con cui i commissari della società chiedono di evitare la cessazione delle attività, bloccando la richiesta di recesso del contratto di affitto. “Il Pm ha detto che lo scudo penale era una scusa. La verità per la quale ArcelorMittal vuole andare via è che ha sbagliato piano industriale. Sta cosa dello scudo era evidentemente una balla”, ha commentato il leader del M5s, Luigi Di Maio.
“Con ArcelorMittal si può iniziare a trattare se l’azienda annuncerà la sospensione della procedura di revoca dal contratto sull’ex Ilva avviata in tribunale”. E’ quanto ha ribadito il premier Giuseppe Conte al Cdm, parlando dell’incontro previsto nelle prossime ore con i vertici di Mittal. “Domani con il signor Mittal sarò chiaro: la trattativa riparte solo a condizione che gli indiani rinuncino al recesso dal contratto e che la smettano di chiedere cinquemila esuberi”.