Terremoto nelle Marche: Contributi illeciti dopo il sisma. 120 denunciati
La guardia di finanza di Camerino, nelle Marche, ha accertato 120 casi di richieste illecite di contributi di autonoma sistemazione elargiti dopo il terremoto del 2016. Nel corso dell’operazione ‘Anubi’, i finanzieri hanno evidenziato diverse anomalie, per lo più legate al fatto che molti dei comuni inseriti nel cratere sismico, sono mete turistiche e di villeggiatura, con la conseguente presenza di numerose seconde case, vissute solamente per brevi periodi dell’anno da persone aventi, in realtà, dimora e interessi principali in altre località italiane o all’estero.
Le Fiamme gialle hanno già sequestrato beni per l’equivalente di 120mila euro, mentre i contributi ricevuti illecitamente superano il mezzo milione di euro.
Chi aveva avuto la casa danneggiata dal sisma, per avere diritto al Cas, il contributo di autonoma sistemazione, doveva autocertificare la propria situazione. Le indagini, coordinate dal procuratore di Macerata, Giovani Giorgio, avrebbero fatto emergere dichiarazioni diverse dichiarazione false: i soggetti interessati, infatti, avrebbero attestato di essere stati costretti a trovare una nuova sistemazione alloggiativa, in quanto la propria abitazione era risultata inagibile a causa del sisma.
Secondo le fiamme gialle, invece, già prima degli eventi sismici del 2016, alcuni vivevano e lavoravano in altre località, anche fuori dalle Marche, altri avevano concesso l’abitazione in locazione a studenti universitari o lavoratori, altri ancora, al fine di far lievitare il contributo, avevano inserito nella domanda la presenza di parenti, che in realtà vivevano stabilmente già da diversi anni altrove. A questi vanno aggiunti, inoltre, coloro che hanno continuato a vivere stabilmente presso la propria abitazione, pur dichiarando di alloggiare altrove.