Terrorismo, blitz nel viterbese: in carcere il super ricercato turco Baris Boyun
Il signore del crimine di Istanbul è finito in manette. La notte scorsa, su ordine del gip di Milano Roberto Crepaldi, la polizia e la guardia di finanza anno ha arrestato a Viterbo Baris Boyun, 39enne turco: è stato prelevato dagli agenti dal suo appartamento nella frazione di Bagnaia e condotto presumibilmente a Milano.
L’ordinanza di custodia cautelare coinvolge 17 persone di origine turca e un italiano, ma che vivono in Italia, Svizzera, Germania e Turchia. Per la procura del capoluogo lombardo, si tratta della rete criminale guidata proprio da Boyun, radicata in Turchia, chiamata Daltonlar Gang. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata alla banda armata, traffico internazionale di armi e droga, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omicidi, stragi, riciclaggio, falsificazione di documenti di identificazione, ricettazione ed autoriciclaggio.
Le indagini della task force sono iniziate nell’ottobre del 2023. Ovvero dopo l’arresto di tre componenti dell’organizzazione mentre cercavano, muniti di due pistole, munizioni e materiale di propaganda, di raggiungere la Svizzera.
Dall’Italia Baris Boyun avrebbe organizzato quattro attentati in Turchia e un omicidio vicino al Checkpoint Charlie a Berlino. Il 39enne, nato a Istanbul, era già stato arrestato l’anno prima, il 3 agosto 2022, a Rimini su mandato internazionale spiccato dalle autorità turche. Il procedimento di estradizione era stato interrotto dalla Corte di appello di Bologna e la Cassazione per la vaghezza delle accuse e per il rischio che il 39enne, che si era dichiarato curdo chiedendo asilo politico, potesse subire trattamenti disumani e degradanti. Dall’indagine è però emerso che Boyun avesse mentito sulle sue origine e non sapesse neanche parlare in curdo. L’affaire Boyun aveva creato tensione sull’asse Roma-Ankara.